domenica 29 marzo 2015

Agnello allo spiedo, agnello ai finocchi e agnello con i carciofi..tre ricette sarde per partecipare alla raccolta 'La via dei Sapori ' di Serena

Accorpo in un unico post tre ricette tipiche della mia regione d'origine già postate tempo fa nel blog.
La mia amica Serena del blog Sfizi e Vizi ha ideato un'interessantissima raccolta che prende il nome di 'La via  dei Sapori'....questa volta riesco a partecipare, al contrario delle volte precedenti in cui sono sempre, puntualmente mancata.
 La tappa prevista è l'Italia, nello specifico le ricette regionali italiane...essendo originaria di due regioni inizio a partecipare inviando alcune ricette già postate che per attinenza tematica e per provenienza geografica ho pensato di accorpare in un unico post.
Si tratta di ricette già note in quanto presenti da tempo nel mio blog (l'agnello con i finocchi addirittura ai suoi albori!) ma meritevoli di considerazione in quanto mi rimandano con il pensiero al periodo della mia infanzia, quando questi piatti venivano regolarmente preparati in occasione delle principali festività, ai tempi sicuramente molto più sentite anche per la presenza di persone che ormai mancano da anni o che purtroppo non sono più autosufficienti...
il valore affettivo che mi lega a queste ricette è immenso, vivendo poi lontana dalla Sardegna i ricordi legati alle persone care sono amplificati all'ennesima potenza.
Sarò noiosa, ripetitiva, ma la presenza della materia prima eccellente qui è assolutamente tassativa....l'agnellino sardo da latte ha un sapore buonissimo, molto delicato diametralmente opposto a quello dell'agnello grande..e comunque in questo caso specifico penso che la bontà delle carni sia dovuta anche al pascolo..chi ha avuto modo di assaggiarlo può confermare quanto ho scritto....
pubblico le tre ricette con le foto vecchie e la stessa apertura al vecchio post, risalente a un pò di tempo fa....

Inizio con l'agnello allo spiedo, che insieme al maialetto e al capretto allo spiedo mi  riporta agli anni della mia vita trascorsi in Sardegna......



Si tratta di una specialità tipica  della Sardegna..nelle tavole di questa regione, in occasione di ricorrenze quali Natale e Pasqua, non manca mai, insieme al maialetto e al capretto (preparati nel medesimo modo).
Mesi fa avevo postato la ricetta del primo (su proceddu); per vederla cliccate qui
Tassativo è l'utilizzo dell' agnellino da latte (così come nelle preparazioni simili, a base di maialetto e capretto, è obbligatorio l'utilizzo di animali che presentano la medesima caratteristica), in quanto il sapore di tale carne è buonissimo e decisamente più delicato di quello dell'agnello adulto.
In Sardegna, per tradizione, l'utilizzo di queste carni è diffusissimo (anche a causa della pastorizia, una delle attività principali dell'isola), e in conseguenza a ciò  risultano facilmente reperibili.
La ricetta prevede la cottura al caminetto dell'agnello, infilzato allo spiedo collegato al girarrosto...un sistema semplicissimo e molto naturale, che però, data la presenza di agnellino da latte di ottima qualità, consente un risultato eccellente e buonissimo.
Chi non possiede il caminetto è solito cucinare la carne al forno..o addirittura al microonde..nonostante il risultato non sia poi così male, tuttavia non raggiunge i livelli di eccellenza garantiti da una cottura al caminetto con il riverbero della fiamma e  il carbone sottostante.
Si tratta di una preparazione che generalmente viene delegata agli uomini, in conseguenza a ciò se ne occupa mio padre. Nonostante non sia sardo (è siciliano) da anni ha appreso la cottura di maialetti, agnelli e capretti. . La sua fonte\guida è stata il fratello di mia nonna (che purtroppo manca da anni).
Sebbene chiunque abbia assaggiato maialetti e agnelli arrostiti da mio padre li abbia  apprezzati, tuttavia mia nonna ( estremamente pignola) nota parecchie differenza rispetto a quelli che preparava suo fratello...
rimprovera sostanzialmente a mio padre la presenza di una fiamma troppo debole e la scarsa presenza di carbone sottostante alla carne...
Questa ricetta che mi accingo a pubblicare è stata realizzata in Sardegna in occasione della  permanenza presso i miei durante queste recenti festività.

Ingredienti

un agnello da latte (cioè del peso di massimo 4,5 kg) già eviscerato dal macellaio (noi abbiamo arrostito mezzo agnello).
In Sardegna tale animale viene venduto intero  oppure diviso a metà. Nel secondo caso si può scegliere se acquistare, insieme ad esso anche la testa o le interiora (ma alcuni li acquistano entrambi.....).  Dal momento che i miei genitori adorano queste ultime mia madre l'acquistò senza testa ma con le interiora, che cucinò a parte, in padella, con cipolla, aceto...(a me tale preparazione non piace...)
un caminetto ben funzionante
uno spiedo e un girarrosto
sale
su talleri ( tipico tagliere sardo in legno all'interno del quale si adagia il maialetto, l'agnello e il capretto....quando abbiamo arrostito l'agnello ci trovavamo nella villetta in montagna e abbiamo dimenticato di portarlo.....abbiamo quindi dovuto sistemare l'agnello in un contenitore usa e getta di alluminio..scusatemi tanto per la gaffe...)

Il sistema di cottura è del tutto simile a quello del maialetto (postato mesi fa) ma i tempi di cottura sono inferiori.
Iniziamo con l' infilzare l'agnello (in questo caso, come scritto sopra, si trattava di un mezzo agnello in quanto eravamo solo in quattro...) nello spiedo e farlo asciugare posizionato come in foto, unicamente con il riverbero della fiamma (nella foto ancora non era stata accesa).



Posizionare lo spiedo nel girarrosto e cuocere sia con il riverbero della fiamma che con il carbone sottostante (che viene prelevato man mano dal fuoco in modo che l'agnello abbia modo di cuocere lentamente...).


A 3\4 della cottura (quando vediamo che ha preso colore) abbassare lo spiedo al livello inferiore del girarrosto in modo che l'agnello possa essere  più vicino alla brace.



Controllare la cottura con l'ausilio di un coltello dalla lama liscia e affilata (per tale scopo  viene utilizzato un coltello tipico sardo avente tali caratteristiche detto' s'arresoia' ).
Dal momento in cui dalla lama  non è più visibile il sangue  e questa risulta non più fredda ma calda l'agnello è pronto.
Quasi al termine della cottura aggiungere il sale...


Togliere l'agnello dallo spiedo e porlo all'interno di su talleri (noi l'avevamo dimenticato a casa e siamo stati costretti a riporlo in un contenitore usa e getta di alluminio). Tagliarlo con le forbici apposite a pezzi non troppo piccoli e consumarlo immediatamente, caldo caldo:)
è buonissimo!!!!!


La materia prima è identica (agnellino sardo da latte) ma il metodo di cottura differente: ripubblico le ricette dell'agnello con i finocchi e dell'agnello con i carciofi.



La ricetta è di mia madre, si tratta di uno dei modi in cui viene cucinata la carne di agnello  in Sardegna. Un particolare non privo d'importanza è il fatto che si tratta di agnellino da latte, quindi il sapore della carne non è forte o pesante ma più leggero e delicato rispetto a quello dell'agnello grande.. in Sardegna l'uso degli agnellini da latte è assai diffuso, oltre che nelle preparazioni in umido (come in questo caso..ma vi sono anche preparazioni in umido che prevedono la cottura dell'agnello con i piselli, con i carciofi, in salsa bianca, cioè con uovo e limone o semplicemente in verde....) anche in quelle arrosto, in cui l'agnello viene infilzato (intero o a metà)  nello spiedo e cotto nel caminetto (e in questo modo vengono cucinati anche il maialetto da latte e il capretto da latte)...ma ecco la ricetta in questione....con la quale ho partecipato al contest 'Geografia in Tavola' all'interno del blog 'Le Leccornie di Danita'

Ingredienti:


mezzo agnellino sardo da latte tagliato a pezzi non troppo grandi e sgrassato
3 finocchi (comprese le barbette..mia madre usa i cosìdetti  'finocchi femmina', che sono più piccoli e tondeggianti, in quanto in Sardegna vi è questa distinzione un pò particolare tra finocchi femmine e finocchi maschi e si sostiene che i primi siano più teneri e più dolci)
2 cipolle bianche grandi
vino bianco
acqua
1 dado al gusto saporito (ingrediente presente nella ricetta di mia madre, se volete potete sostituire con il sale)
olio extravergine d'oliva

Innanzitutto farsi tagliare l'agnello a pezzi dal macellaio.
Se questi dovessero risultare troppo grandi, tagliarli ulteriormente a pezzi più piccoli, dopo averli privati di eventuali parti grasse.
Tagliare le cipolle a fette non troppo fini, meglio se un pò grossolane.
Tagliare le barbette dei finocchi e tenerle da parte. Dividere i finocchi a metà nel senso della lunghezza, quindi tagliarli a fette (sempre nel senso della lunghezza) spesse 1 dito (quindi a fette grosse, non troppo fini).
Scaldare in un capiente tegame (meglio se antiaderente) dell'olio extravergine d'oliva. Quando è pronto unire i pezzi dell'agnello e farli rosolare benissimo da tutte le parti finchè non avranno assunto un bel colore.
A questo punto unire le cipolle e farle appassire, quindi aggiungere un pò di vino bianco, il dado e fare evaporare.
Ora unire i finocchi (comprese le barbette) precedentemente affettati, un pò d'acqua e coprire.
Portare a cottura, unendo, qualora fosse necessario, un pò d'acqua calda.

A fine cottura il finocchio deve risultare cotto e la preparazione deve mantenere un pò di sughetto, è necessario prestare attenzione affinchè non risulti troppo brodosa nè troppo asciutta.
Meglio prepararlo il giorno prima, in modo che la carne possa meglio assorbire tutti i sapori.. 



Ecco infine l'agnello con i carciofi....


Si tratta di uno dei modi più diffusi di cucinare la carne di agnello  in Sardegna..tempo fa avevo postato la versione con i finocchi (per vedere la ricetta cliccate qui), ugualmente ottima....
ma esistono anche altri modi di cucinare la carne di agnello (e si tratta sempre di preparazioni in umido)..con i piselli, in salsa bianca (cioè con uova e scorza grattugiata di limone), in verde...oppure direttamente allo spiedo (come su proceddu e il capretto).
Da sottolineare che è assolutamente tassativo l'utilizzo dell'agnellino sardo da latte, in quanto il sapore è molto più buono ma al tempo stesso delicato...e questo sia nelle preparazioni in umido che nella cottura allo spiedo..
tale piatto presenta inoltre il vantaggio di poter essere preparato in anticipo (anche di un giorno) e riscaldato al momento del consumo..in questo modo sarà ancora più buono in quanto i sapori hanno modo di amalgamarsi meglio tra loro!!! Consiglio quindi vivamente di prepararlo in anticipo, in quanto il risultato è decisamente migliore!!!
Ma veniamo alla ricetta:

Ingredienti:

1,500 kg circa di agnellino sardo da latte tagliato a pezzi e privato di eventuali parti grasse ( l'agnellino è definito 'da latte' al massimo fino a 5 mesi d'età, non oltre)
una decina di carciofi  sardi spinosi
1 grosso spicchio d'aglio e mezzo
abbondante prezzemolo fresco
1 bicchiere di vino bianco di ottima qualità
olio extravergine d'oliva
sale
limone

Tagliare i carciofi a grossi spicchi (dopo averli puliti eliminando le foglie esterne più coriacee, spuntandoli ed privandoli della barbetta interna) e sistemarli in una ciotola contenente acqua acidulata con succo di limone.


Prendere due diversi tegami (meglio se antiaderenti) e versarvi dell'olio extravergine d'oliva.
Scaldare quello destinato alla carne e, quando l'olio è pronto, farla rosolare bene da tutte le parti.


Nell'altro tegame versare (a crudo) i carciofi e, dopo 5 minuti unire l'aglio tritato e proseguire la cottura per circa mezz'ora a fiamma bassa (i tempi variano comunque in base al tipo di carciofo che abbiamo a disposizione..se sono teneri cuocerli per un tempo inferiore).


Infine cospargerli di prezzemolo tritato.


Quando l'agnello ha preso colore sfumare con il vino bianco e fare evaporare.


A questo punto unire i carciofi alla carne e coprire.


Durante la cottura aggiungere piccole quantità di acqua calda ogni volta che vediamo che il composto si sta asciugando. Salare in cottura.



Ecco una foto che rende l'idea del sughetto buonissimo che si trova sotto la carne (non visibile nelle foto precedenti) nel quale bagnarla e con il quale fare la scarpetta!!!


queste ricette partecipano alla rubrica La via dei Sapori ideata da Serena e Arianna



domenica 22 marzo 2015

Cozze in verde e scusate per l'assenza....




Prima di accingermi a scrivere la ricetta voglio scusarmi tantissimo per l'assenza di una settimana dal web e quindi anche dai vostri blog......
Mi trovavo in Sardegna con mio marito....solitamente lascio un avviso ma questa volta non è stato possibile....innanzitutto avevo intenzione di fare una sorpresa ai miei genitori che ignoravano del tutto la mia venuta (e la sorpresa è rimasta tale fino alla fine, pensate che, avendo le chiavi di casa siamo entrati direttamente senza suonare..). I miei non hanno internet ma i miei zii (che mi seguono) si e avrebbero potuto leggere l'annuncio rovinando in conseguenza a ciò la sorpresa.
Oltre che rivedere i miei (che non vedo da quasi quattro mesi) il motivo principale che ci ha spinti a partire sono le condizioni di salute di mia nonna di 95 anni fino a non molti mesi fa ancora autosufficiente ma ora non più.....pur essendo ancora lucida, fisicamente ha avuto un crollo notevole..essendo molto affezionata a lei potete immaginare quanto la cosa mi faccia soffrire....non ci siamo potuti trattenere più di una settimana ma tra circa un mese probabilmente ripartirò e mi tratterrò un pò di più.

Scusatemi quindi ancora per la mia assenza, passerò man mano nei vostri blog:)))

In questi giorni ho avuto modo di preparare un paio di ricette con ingredienti  della mia terra: la prima la pubblico in questo post l'altra nel prossimo.
Si tratta delle cozze in verde, una preparazione semplicissima nella quale è fondamentale, tassativo, l'utilizzo di una materia prima freschissima e di qualità quale  cozze freschissime , condite semplicemente con aglio, prezzemolo e peperoncino..una ricetta nota non solo in Sardegna ma sicuramente anche in altre zone d'Italia....

Ingredienti (le dosi sono assolutamente ad occhio)

cozze freschissime
1 o 2 spicchi d'aglio (dipende dalla quantità delle cozze)
peperoncino
una manciata molto abbondante di prezzemolo fresco
olio extravergine d'oliva

Operazione preliminare da compiere è quella di pulire le cozze: eliminare lo spago tirandolo con il coltello verso di noi  in modo veloce e deciso ed eliminare le incrostazioni raschiando con il coltello come in foto.





Porle all'interno di una bacinella e lavarle bene sotto l'acqua corrente strofinandole, finchè l'acqua non risulterà pulita.
Adagiare le cozze in un tegame di adeguate dimensioni senza alcun condimento, accendere il gas (fiamma medio\bassa) e farle aprire.


Una volta aperte tenerle da parte, recuperare il liquido delle cozze e filtrarlo benissimo.






 Versare nello stesso tegame dell'olio extravergine d'oliva e scaldarlo. Unire l'aglio a pezzetti non troppo piccoli e il peperoncino, appena il primo è un pò appassito (non deve comunque prendere colore!) unire le cozze, la loro acqua precedentemente filtrata benissimo e parte del prezzemolo...


Cuocerle qualche minuto.
Poco prima del termine della cottura unire la parte rimanente del prezzemolo tritato.
Sono buonissime: semplici condimenti esaltano al massimo una materia prima freschissima senza coprirne il sapore..
Le cozze si mantengono umide grazie al sughetto sottostante (che spero sia visibile dalle foto!!).





 



mercoledì 11 marzo 2015

Spaghetti con calamari, gamberoni e asparagi


Una ricetta veramente buonissima appartenente alla moglie del cugino di mia madre. Quando ancora abitavo in Sardegna ebbi modo di assaggiarla in occasione di un invito a pranzo presso la persona appena citata.
Vi consiglio vivamente di provarla, forse la presenza degli asparagi sembrerà alquanto strana, eppure vi garantisco, vi assicuro che dona una nota ulteriore di sapore ad una preparazione già di suo gustosissima, un abbinamento azzeccatissimo che rende questi spaghetti davvero ottimi, speciali.
Naturalmente è tassativa la presenza di una materia prima di qualità: calamari freschi, gamberoni rossi freschi e asparagi tassativamente selvatici, non usare nella maniera più assoluta quelli coltivati in quanto il piatto non verrebbe buono.
Ma ecco la ricetta, preparata ieri a pranzo (solo a pensarci mi viene l'acquolina..).

Ingredienti: (dose per 2 persone)

200 gr di spaghetti trafilati al bronzo (il risultato è ancora migliore) io avevo quelli n° 12 della De Cecco, se avete gli spaghettini è ancora meglio, ma anche con questi il risultato era ottimo in quanto il sugo viene comunque trattenuto dalla pasta che non lo lascia più andare!! Lo stesso poi deve risultare molto denso, quindi sarà ancora più facile che questo si verifichi
un mazzetto piccolo di asparagi TASSATIVAMENTE SELVATICI (NON USARE NELLA MANIERA PIù ASSOLUTA QUELLI COLTIVATI IN QUANTO IL RISULTATO NON SAREBBE LO STESSO!!!!)
5 calamari FRESCHI (i miei erano piccoli e molto teneri, carico la foto..ovviamente regolatevi con le proporzioni: se sono più grandi utilizzatene di meno e i tempi di cottura andranno prolungati)
4 gamberoni rossi FRESCHI
mezza bottiglia di conserva di pomodoro fatta in casa e 2 cucchiai di concentrato di pomodoro di ottima qualità
mezzo pomodoro secco dissalato sotto l'acqua corrente (il mio era invecchiato quindi più saporito)
una bella manciata abbondante di prezzemolo fresco tritato
1 spicchio d'aglio
1\4 di cipolla bianca media
olio extravergine d'oliva
niente sale (la salsa risultava già saporita di suo ma voi per sicurezza assaggiate)

Operazione preliminare da compiere è quella di pulire i calamari: per le varie sequenze vi rimando al post del risotto con i calamari dove vi è una dettagliata spiegazione (per visualizzarlo cliccate qui).



Una volta puliti tagliare i tentacoli a metà nel senso della  lunghezza e la sacca a pezzi larghi due dita (mi sono mantenuta larga in quanto si tratta di calamari piccoli e quindi molto teneri. Qualora dovessero essere più grandi e quindi più duri tanto da richiedere tempi di cottura maggiori tagliateli a pezzi più piccoli, almeno 1 dito scarso).


Preparare ora gli asparagi: se preferite li potete sbollentare prima in acqua poco salata per due minuti e poi ridurli a pezzi in un secondo tempo selezionando ovviamente le punte e le parti del gambo più tenere (dove il coltello non incontra resistenza). In questo modo avrete la certezza matematica di trovarli cotti alla perfezione.
Oppure, se si tratta di asparagi particolarmente teneri e dal gambo non troppo grosso potete anche metterli a crudo come ho fatto io. Tagliate le punte e le parti del gambo più tenere fin dove il coltello non incontra resistenza.
Mettere (tutto a crudo) in un tegame: olio extravergine d'oliva, aglio e cipolla tritati finissimamente, calamari, asparagi, una parte del prezzemolo tritata finemente, conserva, concentrato di pomodoro e pomodoro secco.



Coprire, accendere il gas e cuocere finchè i calamari non risulteranno morbidi e teneri e gli asparagi ben cotti.
Dieci minuti prima dl termine  della cottura unire i gamberoni (vanno aggiunti quasi all'ultimo in quanto i tempi di cottura ad essi relativi sono abbastanza brevi).
A fine cottura aggiungere l'altra parte del prezzemolo fresco tritato.


Come potete vedere il sugo deve risultare molto denso, ristretto.
A questo punto lessare gli spaghetti  al dente in abbondante acqua salati, scolarli, versarli nel tegame contenete la salsa (dal quale avremo precedentemente prelevato e messo da parte i gamberoni).
Accendere il gas e farli saltare qualche minuto con il condimento finchè non risulteranno perfettamente amalgamati.
Impiattare e adagiare sopra un paio di gamberoni.
Servire subito.
Sono BUONISSIMI!!!!!
SE (COME ME) AMATE ALLA FOLLIA I PRIMI A BASE DI PESCE VI CONSIGLIO VIVAMENTE QUESTO PIATTO, è VERAMENTE OTTIMO!!







domenica 1 marzo 2015

Minestra di pesce



Nel post precedente avevo preparato un fumetto di pesce per cucinare il risotto con i calamari. Risultato ottimo in quanto esalta il gusto naturale del pesce. Ma ho anche pensato: si, è buono per cucinare un risotto, ma per me non è un brodo di pesce vero in quanto realizzato con gli scarti di altre preparazioni quindi non adatto ad essere consumato come minestra con la pastina ma solo come base per preparare piatti di pesce in luogo dell'acqua calda o del brodo vegetale (secondo me meno adatto).
Durante la mia ultima permanenza in Sardegna avevo realizzato il brodo di pesce secondo la ricetta di mia madre e ovviamente non ha niente a che vedere con il fumetto in quanto ottimo mangiato anche con la pastina!
La ricetta è semplicissima e gli ingredienti base non sono tanto differenti da quelli del fumetto: la differenza sta solo nella materia prima utilizzata: non più scarti di pesce ma un pesce vero e proprio che si presta alla preparazione di minestre e zuppe..in questo caso l'aragna (carico la sua foto) ma si presta benissimo anche il pesce prete, lo scorfano e il pesce San Pietro. Naturalmente è tassativa la freschezza e la qualità eccellente..quello che vedete in foto è stato pescato da mio padre ma a Cagliari è molto facile reperire pesce di tutti i tipi, di ottima qualità e a buon prezzo:)).
Oltre la ricetta di mia madre voglio ripubblicare quella di mia suocera, assai differente ma ugualmente molto buona. Si tratta di un post vecchissimo  che, data l'analogia tematica, ho voluto accorpare in un unico post, com'è giusto che sia:)
Ma ecco dapprima la ricetta di mia madre:

Ingredienti:



un'aragna freschissima eviscerata (si tratta di un pesce velenoso: possiede un pungiglione che rilascia il veleno e in  caso di attacco è necessario ricorrere quanto prima alle cure mediche. Tantissimi anni fa, negli anni'80, mio padre era stato aggredito proprio da questo pesce che vedete in foto. Prima di cucinarlo, con estrema attenzione, è necessario rimuovere il pungiglione, dopodichè non ci sarà più alcun pericolo ). In luogo dell'aragna potete utilizzare anche un pesce prete, uno scorfano o un pesce san Pietro.
4 pomodori rossi freschi maturi
pomodori secchi a piacere
1\2 cipolla
prezzemolo fresco (gambo e foglie)
un pò di olio extravergine d'oliva
sale grosso q.b. (assaggiare e regolarsi circa le quantità)
fregola sarda fine

Versare in un tegame acqua q.b. Unire i pomodori spaccati in modo grossolano, prezzemolo intero, 1\2 cipolla tagliata grossolanamente, pomodori secchi dissalati sotto l'acqua corrente e un pò di olio extravergine d'oliva.


Accendere il gas e portare a bollore....cuocere finchè il pomodoro fresco è del tutto sfatto..se il brodo non risulta abbastanza colorato grazie al pomodoro, aggiungere un pò di concentrato di pomodoro.
Salare q.b.


A questo punto unire il pesce e cuocere fino ad avvenuta cottura, correggere, se necessario, di sale.
Ora prelevare il pesce e filtrare il brodo. Il primo lo mangiamo a parte.
Per quanto riguarda il secondo..portare di nuovo a ebollizione, unire fregola sarda fine e portare a cottura.


Ecco invece la ricetta di mia suocera (avevo fatto un cenno nel precedente post ma ora voglio accorparla a questa ricetta data l'analogia tematica). Si tratta di un post vecchissimo che voglio ripubblicare...



Si tratta di una ricetta di mia suocera, da lei appresa tanto tempo fa, quando era poco più che una ragazzina, quindi negli anni '60. All'epoca, a causa di impegni di lavoro dei suoi genitori, soprattutto durante la stagione estiva, risiedeva in un piccolo borgo marinaro qui in Sicilia.
Mi racconta di un'anziana signora, moglie di un pescatore, che era solita preparare questo piatto..mia suocera, osservandola, lo apprese e lo fece suo.
A me piace perchè il sapore di questa minestra è veramente molto delicato...se consumata il giorno della preparazione il sapore del pesce è lieve..mentre il giorno successivo si intensifica e, in conseguenza a ciò, si insaporisce ancora di più..........

Ingredienti:

500\600 gr di pesce misto per minestra (vedi foto)
2 spicchi d'aglio
prezzemolo (abbondante)
1 lattina di polpa di pomodoro di buona qualità
200 gr scarsi di riso per minestra
olio extravergine d'oliva
sale

Soffriggere aglio e prezzemolo tritati nell'olio extravergine d'oliva



Unire quindi la polpa di pomodoro e cuocere ancora 5 minuti


Trascorso il tempo unire il pesce già pulito, amalgamare, unire acqua lasciando due dita al di sotto del bordo del tegame



 Cuocere semicoperto 1 ora e mezzo, salare in cottura
Filtrare il brodo con il passabrodo (nella foto ne ho utilizzato una parte)



A parte sbollentare per 5 minuti il riso in abbondante acqua salata



Scolarlo unirlo al brodo e cuocere fino a cottura ultimata del riso