giovedì 23 ottobre 2014

Crostata (termine forse improprio ma la ricetta mi è stata passata con questa denominazione;) di mele




Non ho più memoria da quando non posto una ricetta dolce..eppure ciò non è legato a motivi di dieta (sono anzi sottopeso) nè ad un'avversione per i dolci, al contrario, io impazzisco per questi, non so proprio resistere e li adoro TUTTI MA PROPRIO TUTTI!!!  Il fatto è che ho sempre rispettato l'impostazione data al mio blog: prediligere le ricette di famiglia, personali non prese da internet e in tale repertorio i dolci sono si presenti ma non in modo massiccio, prevale decisamente il salato. Eccezzione fatta per alcune ricette prese dal forum di coockaround (che seguo da anni) postate nel caso fossero sfuggite a qualche amica blogger;).
Questa che mi accingo a postare è una ricetta appartenente ad un'anziana zia di mio marito. Lei la chiama crostata di mele ma la base non è una frolla bensì un impasto che definirei più consistente di un pan di Spagna (ma sempre morbido assolutamente non duro) e decisamente più morbido di una frolla.
Le foto come sempre non sono bellissime ma la bontà di questo dolce è indiscutibile e ve lo consiglio vivamente, sicura che vi piacerà:)). Il fatto è che manca una fetta in quanto mio marito per errore l'ha tagliata per mangiarla (non ha resistito) prima che io facessi la foto finale. Eppure questo, che può sembrare un difetto in realtà è un pregio in quanto così avete modo di vedere la consistenza interna della crostata di cui vi ho appena parlato (e almeno io nelle torte concentro la mia attenzione su questo aspetto, anzi, diciamo quasi esclusivamente su questo:)).
Il sapore del dolce è buonissimo a me piace molto, così come a tutte le persone alle quali l'ho offerto:)) e la marmellata sta divinamente ( io ho utilizzato quella di albicocche ma la zia di mio marito preferisce quella all'arancia. Secondo me stanno bene entrambe e vi consiglio di scegliere secondo il vostro gusto personale:))
Qualora a qualcuna di voi dovesse interessare  scrivo i link degli altri dolci della zia  di mio marito (già postati nel blog)

 1) frittelle di San Martino (per vedere la ricetta cliccate qui)

2) Dolce di mele e pere (per vedere la ricetta cliccate qui

3) Biscotti Parigini (per vedere la ricetta cliccate qui)

4) Torrone di mandorle ( per vedere la ricetta cliccate qui)

Ma ecco la ricetta (di una semplicità incredibile), e vi prego di non guardare la pessima foto ma solo la ricetta:)) vi garantisco che è molto, molto buona:))) e sicuramente a voi che siete bravissime verrà molto più bella della mia:))

Ingredienti: (dosi per una tortiera antiaderente del diametro di 28 cm) 

150 gr di farina 00
100 gr di zucchero
80 gr di burro
2 uova medie
scorza grattugiata di almeno 4 limoni medio piccoli gialli tassativamente non trattati
1 bustina di vanillina (facoltativa)
1\2 bustina di lievito Pane Angeli o Bertolini
2 mele (io ho utilizzatole le gialle ma la zia di mio marito preferisce quelle deliziose. A voi la scelta!)
marmellata di arance o albicocche  a piacere
una tortiera antiaderente del diametro di 28 cm
carta forno

Lavorare le uova intere con lo zucchero utilizzando una frusta manuale giusto per amalgamare gli ingredienti.Unire la scorza grattugiata dei limoni, la vanillina (facoltativa) e amalgamare il tutto (sempre con la frusta manuale). A questo punto aggiungere poco per volta (con un colino o setaccino per evitare grumi) la farina alternandola al burro fuso freddo.




 Il lievito lo uniremo all'impasto alla fine, dopo che avremo tagliato tutte le mele a  fette sottili (non tipo ostia ma sottili).
Rivestire la tortiera di 28 cm di diametro di carta forno bagnata e strizzata e distribuire l'impasto (nel quale, dopo aver finito di tagliare le mele avremo unito il lievito fatto cadere con un colino o setaccino per evitare grumi e non su un unico punto ma su tutta la superficie dell'impasto, uniformemente).
Dal momento che è abbastanza denso lo dovremo livellare benissimo aiutandoci con una spatola o con il dorso di un cucchiaio...


distribuire le fette di mela (sovrapponendole leggermente come si fa solitamente per la  normale torta di mele) e spargere qua e là, a tocchetti, la marmellata, con l'ausilio di un cucchiaino...


Cuocere inforno caldo a 180° (modalità statica, parte media della griglia) finchè la superficie non risulterà bella dorata (da me ha impiegato tre quarti d'ora circa..voi regolatevi in base al vostro forno)
ecco la foto..manca la fetta, sottratta da mio marito prima che io facessi la foto in quanto non aveva resistito...il pregio è però che almeno potete chiaramente vedere la consistenza interna della crostata :))
che spero sia evidente...
foto rustica e poco elegante con la carta forno in evidenza..ma il dolce è buonissimo, la sua consistenza molto gradevole (morbida e ben cotta) vi consiglio vivamente di  provarlo, ne vale la pena;)


martedì 14 ottobre 2014

Pasta con zucca e ricotta (specialità ragusana)




Siamo (in teoria) in Autunno sebbene qui in Sicilia sia piena Estate, certo, per fortuna i 45° di Agosto e Settembre che mi hanno fatto stare malissimo sono passati, ma ancora c'è caldo, stamattina sicuramente c'erano più di 30°: un sole fortissimo e insopportabile che mi ha completamente stordita...del resto abitando nella punta più meridionale dell'isola le temperature sono queste. Se l'Estate qui è terribile l'Inverno è meraviglioso: non ho i termosifoni a casa e non ne avverto la necessità e le temperature sono miti e gradevoli come una continua Primavera:)).
Dicevo che siamo in Autunno e volevo preparare un piatto con una verdura di stagione che ho constatato (visitando i vostri blog) piace a tantissime mie amiche blogger, bravissime a proporre ricette meravigliose che la contengono: la zucca. Anche a me piace, e negli ultimi anni l'apprezzo ancora di più ( sebbene la mia verdura preferita in assoluto che proprio mi fa impazzire è il carciofo).
La ricetta che mi accingo a postare appartiene alla tradizione ragusana, si tratta di un piatto tipico di queste parti che prevede una pasta quale grattoni all'uovo (ma la ricetta antica, tradizionale prevedeva la pasta fresca fatta in casa  e poi 'grattata' nella grattugia) oppure il riso o anche un misto di entrambi nel quale la percentuale maggiore è occupata dai grattoni.
La pasta viene quindi cotta come un risotto con un soffritto di cipolla e zucca con piccole quantità dell'acqua nella quale avremo cotto  la zucca Alla fine si aggiunge la ricotta (tassativamente quella ragusana di masseria. Nel mio blog ho dedicato un post a questa meravigliosa specialità, tipica della zona della Sicilia nella quale risiedo da ormai quattro anni, se a qualcuna di voi dovesse interessare, per vederlo cliccate qui
La semplicità di questa preparazione è indiscutibile, ma il sapore veramente buonissimo e molto delicato:)).
Ma ecco la ricetta. Le dosi sono per una persona (solo per me in quanto mio marito non mangia tantissime verdure e la zucca è naturalmente inclusa:((

Ingredienti (dose per una persona)

70 gr di pasta tipo grattoni all'uovo (io ho utilizzato la fregola sarda grossa che è molto simile in quanto l'avevo in casa e la dovevo anche smaltire). La ricetta tradizionale prevede pasta fresca grattata. Molti utilizzano il riso oppure sia grattoni all'uovo che riso ma il secondo in quantità molto minore rispetto al primo
150 gr scarsi di zucca pesata già privata dei semi e della buccia
mezza cipolla bianca media
sale grosso q.b.
acqua q.b.
olio extravergine d'oliva
qualche cucchiaio di ricotta ragusana tassativamente di masseria. Se a qualcuna di voi  dovesse interessare il post relativo a questa meravigliosa specialità cliccate qui per vederlo;)

Privare la zucca dei semi interni e della buccia, quindi tagliarla a pezzi un pò grossi (in questo modo impiega più tempo a cuocere e l'acqua ha modo di insaporirsi per bene).
In una pentola versare dell'acqua calcolando, ad occhio, la quantità necessaria a  cuocere la zucca e anche la pasta, quindi non dev'essere troppo scarsa ma neanche eccessiva...
coprire, accendere il gas e, non appena l'acqua bolle salare q.b con il sale grosso e unire la zucca. Cuocere finchè non risulterà ben cotta, al punto che potremmo schiacciarla con la forchetta riducendola ad una purea.


Una volta cotta scolarla con la schiumarola (MI RACCOMANDO NON BUTTATE L'ACQUA!!!!), sistemarla in un piatto, schiacciarla bene con i nebbi della forchetta riducendola ad una crema.
In una padella antiaderente di adeguate dimensioni soffriggere la cipolla tagliata finemente a fette nell'olio extravergine d'oliva finchè non risulterà appassita.


Aggiungere la zucca ridotta a purea e fare insaporire il tutto per qualche minuto.


Per quanto riguarda la cottura della pasta potete seguire due strade: se utilizzate la fregola sarda grossa come ho fatto io, dal momento che richiede una cottura molto lunga (circa 30 minuti) la potete cuocere fino a metà cottura nell'acqua nella quale avremo cotto la zucca, quindi la scoliamo con la schiumarola (conservando sempre l'acqua che ci servirà a portare a termine poi la cottura della fregola nella padella con il condimento di cipolla e zucca unendo piccole quantità di acqua di cottura della zucca).
Altrimenti (se utilizzate il riso o in ogni caso se preferite) lo fate tostare crudo  nel condimento di cipolla e zucca e lo portate a cottura unendo pochi mestolini di acqua di cottura della zucca per volta.
Cuocere fino a cottura avvenuta della pasta (o del riso).


Alla fine il composto non deve risultare troppo liquido ma neanche eccessivamente asciutto.
Spegnere e aggiungere qualche cucchiaio di ricotta ragusana di masseria.
Mescolare per amalgamarla alla pasta.


Servirla subito. La foto non è un granchè, ma il piatto è così!!!



martedì 7 ottobre 2014

Sformato di riso








Una ricetta che presi anni fa, da un libro di cucina, e che ho leggermente modificato in base non solo ai miei gusti personali ma anche a ciò che avevo a casa.
Si tratta di uno sformato di riso realizzato a partire non dal riso bollito ma da un vero e proprio risotto (quindi il risultato è decisamente migliore:)). La ricetta originale prevedeva un brodo di carne...io non avevo la possibilità di farlo e allora ho preparato un normale brodo vegetale. Se avete a disposizione del brodo di carne ve lo consiglio in quanto secondo me il sapore è ancora migliore....la ricetta originale non prevedeva il grana..per me un risotto senza grana manca di qualcosa di importante che conferisce allo stesso più gusto..inoltre, utilizzando il brodo vegetale..il grana era secondo me tassativo!!!!
Altra mia aggiunta è stata la mozzarella a fette (che scade domani!!) assolutamente da smaltire. Se avete provola o scamorza utilizzatele pure in luogo della mozzarella:))
Altra mia variante: la ricetta prevedeva fiocchetti di burro nell'ultimo strato..io l'ho voluto evitare e al suo posto ho spolverizzato con del formaggio dolce grattugiato con la grattugia a fori larghi (potete utilizzare provola o scamorza o galbanino)..la gratinatura avverrà come se ci fosse il burro conferendo ancora più sapore alla preparazione:)).
Queste modifiche rispecchiano anche la mia fissazione per i formaggi: secondo il mio gusto personale lasagne, crepes, riso....fatti al forno devono sempre avere il formaggio altrimenti mancano di qualcosa..
ma ecco la ricetta. Tra parentesi e in scrittura più grande scrivo le mie modifiche:))

Ingredienti: (dose per 4 persone) io ho utilizzato una teglia da 4 porzioni usa e getta ma va ancora meglio una leggermente più piccola e soprattutto più alta

300 gr di riso ( nella ricetta non era specificata la qualità di riso da utilizzare, girovagando su internet ho scoperto che quella più adatta agli sformati è 'Roma' adatta anche ai risotti. Dal momento che dovevo preparare un risotto e anche uno sformato ho ritenuto fosse la migliore..in effetti il riso tiene tantissimo la cottura senza scuocere affatto)
1 piccola cipolla
20 gr di burro
2 cucchiai di olio extravergine d'oliva
abbondante grana grattugiato (si tratta di una mia aggiunta in quanto per i miei gusti il grana nel risotto è tassativo..a maggior ragione per il fatto che è stato utilizzato il brodo vegetale!!)
1\2 bicchiere di vino bianco (utilizzatene uno di buona qualità. Se si tratta di quello in  break fate 1\4 di bicchiere di vino e 1\4 di acqua)

per la besciamella: 1\2 litro di latte
                                              50 gr di farina 00
                                               30 gr d burro
                                               88 gr di emmenthal grattugiato con la grattugia  a fori larghi
                                sale
                                             pepe nero (io non l'ho messo)

brodo di carne (non avendo la possibilità di prepararlo ho fatto un brodo vegetale con sedano,carota, cipolla....se avete del brodo di carne vi consiglio di utilizzarlo: il tutto sarà ancora più saporito....)
 inoltre.....
100 gr di prosciutto cotto
 mozzarella (ma potete utilizzare anche provola o scamorza..e vi consiglio anche di abbondare un pò con le quantità, si tratta di una mia aggiunta che sta benissimo:)
altro formaggio dolce (provola o scamorza o galbanino) da aggiungere, grattugiato con la grattugia a fori larghi alla fine sopra lo strato finale di besciamella (si tratta di una mia aggiunta)

Innanzitutto preparare la besciamella:
 in una terrina versare il latte. Unire piano piano la farina setacciata con un colino o setaccino per evitare grumi mescolando contemporaneamente con una frusta manuale.


Versare il composto in un pentolino (meglio se antiaderente) accendere il gas (fiamma medio bassa) e mescolare continuamente e sempre nello stesso verso con un cucchiaio di legno finchè la besciamella non inizierà ad addensare..dev'essere ancora un pò liquidina (considerare che una volta che si intiepidisce tende a rapprendere un pò). Spegnere il gas, unire il burro e mescolare finchè non risulterà completamente sciolto. Salare poco.


Aggiungere l'emmenthal grattugiato con la grattugia  a fori larghi e mescolare finchè non si sarà completamente amalgamato alla besciamella.




Passare alla preparazione del brodo vegetale per il risotto:in un pentolino versare acqua (io per sicurezza 1 litro bello abbondante, sedano, carota, cipolla  e un filo di olio extravergine d'oliva..coprire e cuocere un'oretta\tre quarti d'ora a fiamma medio bassa. A fine cottura eliminare le verdure e salare q.b).


  in un tegame antiaderente di adeguate dimensioni porre il burro e i 2 cucchiai di olio extravergine d'oliva...


appena il primo è sciolto aggiungere la piccola cipolla finemente tritata e farla soffriggere....


a questo punto unire il riso e farlo leggermente tostare nel condimento, mescolando con un cucchiaio di legno...


sfumare con il vino bianco e lasciarlo evaporare completamente....


quindi aggiungere, a poco a poco, e senza mai tralasciare di mescolare, mestoli di brodo bollente....


alla fine il risotto dev'essere quasi cotto, ma ancora un pò al dente (quindi non completamente cotto in quanto la sua cottura proseguirà nel forno)..spegnere e aggiungere abbondante grana grattugiato. Mescolare per amalgamare il tutto.


Imburrare una pirofila (io ho dimenticato di farlo..la mia era una teglia usa e getta ma non si è attaccato niente) e disporvi un primo strato di riso (consiglio di non farlo troppo spesso) livellandolo bene con il dorso di un cucchiaio o con una spatola.


Coprirlo con listarelle di prosciutto cotto e fettine di mozzarella (o altro formaggio dolce, vi consiglio di abbondare).


Nappare con diverse cucchiaiate di besciamella, livellandola con il cucchiaio.


 Proseguire a strati alternando riso, prosciutto, formaggio dolce e besciamella...fino ad esaurire tutti gli ingredienti ( a dire il vero a me è avanzata un pò di besciamella e poco prosciutto, colpa della teglia che ho utilizzato, per questo in apertura al post ve ne ho consigliato una un pò più piccola  e soprattutto più alta:)).
Terminare con la besciamella. Spolverizzarla con del formaggio dolce grattugiato nella grattugia a fori larghi.
Alla fine dovreste terminare tutti gli ingredienti. Per questo motivo vi consiglio vivamente di utilizzare una teglia un pò più piccola e più alta della mia!!!!! 


Cuocere in forno caldo a 200° finchè la superficie non risulterà bella dorata.
Io consiglio di sigillare con l'alluminio in modo che il riso abbia modo di terminare la sua cottura senza che la parte superiore bruci..quando ci accorgiamo che la cottura è conclusa scoperchiamo, accendiamo il grill e  facciamo gratinare..
Una volta sfornato attendere almeno 15 minuti in modo da poter tagliare le fette più agevolmente:)







lunedì 29 settembre 2014

Spigola al sale (alla sarda:))

La parentesi di specificazione ha la funzione di chiarire la modalità secondo la quale è stato preparato questo piatto noto a tutti...
questa è la ricetta in base alla quale viene preparato il pesce al sale  (in genere spigola, orata..) in Sardegna o perlomeno nella zona del cagliaritano...
la differenza, rispetto alla versione più conosciuta sta nell'utilizzare in modo OBBLIGATORIO, ASSOLUTAMENTE TASSATIVO UN PESCE NON DI ALLEVAMENTO MA DI MARE APPENA PESCATO, NEANCHE PESCATO IL GIORNO PRIMA MA LO STESSO GIORNO IN CUI VERRà CUCINATO..DEV'ESSERE QUINDI FRESCHISSIMO, SE NON AVETE QUESTA CERTEZZA LA RICETTA è SCONSIGLIATA IN QUANTO IL PESCE NON VIENE PULITO Nè SQUAMATO..
Certamente questo particolare potrebbe sembrare quantomeno strano, ma la cucina di pesce tradizionale cagliaritana prevede che il pesce arrosto e quello al sale non vengano nè puliti nè squamati (ovviamente ciò non succede per altre ricette sempre a base di pesce...).
 Per procedere in questo modo la certezza di avere un pesce appena pescato dev'essere assoluta (in Sardegna il pesce freschissimo si trova facilmente..mio padre stesso ha sempre avuto la passione per la pesca e in conseguenza a ciò il pesce freschissimo ,perlomeno quando ancora abitavo in questa regione dai miei, da me è sempre stato 'di casa'.
La cottura al sale è leggerissima e decisamente dietetica ma non per questo povera di gusto, anzi....tutto il sapore naturale del pesce fresco e del mare viene esaltato all'ennesima potenza, per questo motivo è tassativa la qualità eccellente della materia prima utilizzata :))
La ricetta in questione appartiene  mia madre e dovevo postarla già da tempo, ma rimandavo sempre..la sua realizzazione risale alla  permanenza in Sardegna presso i miei un paio di mesi fa circa (o poco più...).

Ingredienti:

una spigola (o orata) di mare freschissima, pescata al momento o comunque in giornata. Tale condizione è assolutamente tassativa per una riuscita perfetta di questa ricetta in quanto il pesce non viene pulito nè squamato
sale fino (mia madre utilizza questo in quanto afferma che a fine cottura la crosta di sale che si viene a formare si spacca meglio)

Prendere una spigola (o orata) di mare freschissima, pescata al momento o comunque in giornata. Pulire la superficie con uno scootex per eliminare eventuali tracce di sabbia.
Senza  eviscerarla nè squamarla adagiarla in una teglia (rivestita di carta forno e coperta con uno strato abbondante di sale fino) come in foto:



Coprire con abbondante sale fino come in foto..


Cuocere in forno preriscaldato a 180° finchè il sale non si sarà indurito.
A questo punto spaccare la crosta di sale, pulire il pesce e servirlo.


domenica 21 settembre 2014

Scaccia ragusana con le seppie





La saga delle scaccie ragusane ancora non è terminata (e in effetti, sebbene ne abbia già postate diverse  ancora non sono giunta alla fine...). Questa che mi accingo a postare l'ho preparata diversi  giorni fa, quando esultavo certa della fine dell'Estate e dell'arrivo dell'Autunno (la mia stagione preferita) in quando, pur essendoci ancora caldo le temperature erano decisamente più sopportabili non sentivo più la necessità di accendere l'aria condizionata (che mi ha accompagnata tutto il mese di Agosto, 24 ore su 24) e quindi ho iniziato a riaccendere il forno (in letargo da mesi) e  a preparare qualcosa di sfizioso...
in questi ultimi giorni il tempo è di nuovo cambiato: più che Autunno sembra di nuovo Estate, un'Estate afosa, insopportabile e con un tasso di umidità che arriva alle stelle e mi fa sentire la pelle appiccicosa e sudata...e la testa di nuovo stordita..in conseguenza  a ciò sono stata costretta ad accendere di nuovo l'aria..grazie a questa la sensazione fastidiosa di stordimento si attenua tantissimo in quanto io sto bene  solo con l'abbassamento delle temperature.....
dopo questa breve (relativamente ) e noiosa parentesi torniamo alla ricetta:))
Come avete notato io ho dedicato, all'interno del blog, un'apposita etichetta  alle scaccie ragusane: una specialità tipica della zona nella quale risiedo ormai da 4 anni , e che adoro..questa con le seppie è veramente buonissima: una delle mie preferite:))
vi fornisco le dosi intere ma voi potete tranquillamente dimezzarle;)
le foto presentano un brutto difetto, assente in tutte le altre scaccie che ho postato, alla fine del post vi spiego la ragione....


Ingredienti:

700 gr di farina di semola rimacinata
40 gr di olio extravergine d'oliva
2 cucchiaini e mezzo da caffè di sale
poco più della metà di un cubetto di lievito di birra
acqua q. b ad ottenere un impasto non troppo molle nè troppo duro

per il ripieno:

 1 kg di seppiette
4 cucchiai abbondanti di pane grattugiato precedentemente tostato a parte nel padellino con un goccio di olio extravergine d'oliva
abbondante prezzemolo fresco tritato
4 grossi spicchi d'aglio
sale
abbondante olio extravergine d'oliva
se volete (e conferiscono una nota di sapore in più) 3 cucchiai di capperi dissalati


Pulire le seppie, tagliarle  a quadratini di media grandezza (non troppo piccoli), lavarli sotto l'acqua corrente e, senza asciugarli, sistemarli subito nel tegame senza alcun condimento, accendere il gas (fiamma media) e cuocere finchè non avranno perso tutta la loro acqua, senza però raggiungere la cottura.
Nel complesso dovremo lasciarli  sul fuoco per circa 15\20 minuti, ma in realtà i tempi sono legati alla quantità delle seppiette che abbiamo a disposizione).
A questo punto sistemarle in una terrina (dopo averle prelevate con la schiumarola e fatte scolare bene), condirle con prezzemolo e aglio tritati finemente, se volete capperi dissalati interi, sale, abbondante olio extravergine d'oliva e pane grattugiato precedentemente tostato nel padellino con un goccio di olio extravergine d'oliva....


Mettere la farina in una terrina (o nel piano da lavoro) e unirvi l 'olio, il lievito sciolto in pochissima acqua appena intiepidita, unire ora a poco a poco altra acqua e il sale.
L'acqua dev'essere in quantità necessaria a creare un impasto nè troppo molle nè troppo duro, quindi va aggiunta poco per volta. Lavorare bene il composto fino ad ottenere un impasto liscio e bello omogeneo.
Quando è pronto conferirgli la forma di una palla, fare una croce sopra con il coltello e fare lievitare dentro una ciotola ben coperto in luogo lontano dalle correnti (io in genere lo metto dentro il forno spento) per circa 1 oretta o tre quarti d'ora (i tempi di lievitazione sono inferiori a quelli della pizza), quando sarà pronta,  la croce   incisa con il coltello sopra la pasta si dovrebbe spaccare...



Dividere l'impasto in panetti tondi e stendere con il mattarello ottenendo una sfoglia circolare dallo spessore non troppo sottile nè troppo grosso...


Adagiare parte del ripieno come in foto .....


chiudere a mò di calzone....congiungendo benissimo la parte superiore della sfoglia con quella inferiore, pigiare benissimo con le dita in modo da congiungere le due parti, eliminare con le forbici la pasta in eccesso....



creare il cordoncino....



punzecchiare la superficie con la forchetta e oleare la superficie (cordoncino compreso) con le mani unte di olio.


Cuocere le scaccie in forno preriscaldato (io ho utilizzato quello a gas ventilato) a 200° finchè sia la base che la parte superiore avranno  assunto un bel colore dorato..
appena tolte dal forno coprirle con uno scootex e adagiare sopra questo un canovaccio da cucina (lo scootex serve  a non fare macchiare il panno). Tenerle coperte finchè non si saranno raffreddate o intiepidite (in questo modo si conserveranno morbide).


Ecco il difetto delle scaccie: motivo percui all'inizio non le volevo assolutamente postare: il bordino è venuto perfetto, non si sono affatto aperte, il sapore era buonissimo (e questi sono gli aspetti positivi) quelli negativi: non sono dorate in modo proprio uniforme, quindi sono esteticamente brutte da vedere. La colpa è mia: ho seguito il procedimento tradizionale secondo il quale vanno oleate prima di essere infornate. Ma tale procedimento (eseguito comunque da tutte le persone che le preparano qui) rende la doratura strana. Mentre se vengono oleate a metà cottura (come ho sempre fatto io, utilizzando uno scootex unto di olio, procedimento che qui non esegue nessuno) la doratura è perfetta (se vedete le foto delle altre scaccie che ho postato la superficie presenta un colore decisamente migliore).
In considerazione  a ciò vi consiglio vivamente di seguire il mio procedimento e non quello tradizionale!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
è stato mio marito (e una coppia di amici venuti a farci visita) a convincermi a pubblicarle.