
Sono appena tornata dalla Sardegna, dove ho trascorso un bel periodo in compagnia dei miei cari.
Prima di accingermi a scrivere il post voglio ringraziare di cuore tutte le amiche che hanno lasciato un commento al mio post di saluto e che non ho fatto in tempo a rispondere: ringrazio tantissimo a tutte, grazie mille:))).
La prima ricetta che posto (realizzata durante la mia permanenza in Sardegna) è un secondo piatto (ma potrebbe, a tutti gli effetti, essere considerato un piatto unico) a base di pesce. Per una perfetta riuscita è tassativo l'utilizzo di un polpo fresco, non congelato, in quanto la sua cottura avviene a crudo insieme agli altri semplici ingredienti.
Il risultato finale è una preparazione saporitissima che consiglio vivamente di provare: il polpo, grazie ad una lunga cottura nella pentola di terracotta diviene morbido e tenerissimo, le patate acquisiscono un sapore troppo buono e cospicua è la presenza di un sughetto buonissimo a dir poco nel quale è una vera goduria bagnare il pane (anzi,direi che tale operazione è assolutamente tassativa!!).
La ricetta in questione è tipicamente sarda, e nello specifico pare sia originaria dell'isola di San Pietro o Carloforte: uno spezzatino saporitissimo dove in luogo della carne troviamo le patate e altri semplici ingredienti. Il risultato finale è talmente notevole che, nonostante le foto (come sempre) pessime non posso fare a meno di condividerla e consigliarla poichè troppo ma troppo buona!!!!
La fonte è il quotidiano locale dove, soprattutto in passato, veniva dato ampio spazio alla cucina tradizionale dell'isola attraverso la pubblicazione di volumi con ricette sarde dei lettori o più in generale di piatti tipici.
Ingredienti: (dose per 4 persone)
1 polpo fresco di circa 800 gr (il mio ne pesava 900)
400 gr di patate (anche qualcosa in più)
2 spicchi d'aglio
prezzemolo fresco tritato
1 bicchiere di conserva di pomodoro fatta in casa o polpa di pomodoro finissima di ottima qualità
1 bicchiere di vino bianco secco di ottima qualità (assolutamente non quello in breack qui rovinerebbe tutto...)
olio extravergine d'oliva
niente sale
Pulire il polpo eliminando le interiora, gli occhi e il becco. Batterlo con un batticarne (meglio con un bastone di legno piatto) per sciogliere la nervatura ammorbidendolo e lavarlo sotto l'acqua corrente.
Tagliarlo a pezzi non troppo piccoli (considerare che in cottura la polpa un pò tende a restringersi e che richiede lunghi tempi di cottura) e farlo scolare bene in un accessorio apposito adatto allo scopo (il mio era come quello in foto: bucherellato nella parte superiore come una sorta di scolapasta e dotato di una base movibile atta a raccogliere l'eccesso di liquido).
Tritare l'aglio (io ne ho utilizzato uno tritato e uno intero schiacciato aggiunto in seguito in quanto mi ero dimenticata di metterne due come previsto dalla ricetta). Voi potere dall'inizio metterne due tritati.
Farlo dorare in un tegame di coccio con lo spartifiamma sottostante a fiamma medio bassa con mezzo bicchiere scarso di olio extravergine d'oliva.
Unire il polpo e rosolarlo a fuoco vivace, rigirandolo con un cucchiaio di legno.
Il polpo in cottura rilascerà tutta la sua acqua..cuocere finchè questa si raffina, per quanto la preparazione risulterà sempre abbastanza in umido, la differenza sta nel fatto che, facendo raffinare l'acqua rilasciata dal polpo il sughetto risulterà decisamente più denso, più raffinato insomma (...nel frattempo il polpo avrà preso colore....)
bagnare con il vino bianco e fare raffinare anche questo.
Aggiungere la conserva (o polpa di pomodoro), amalgamare, coprire e cuocere a fiamma bassissima.
Quando il polpo sarà quasi cotto (quindi quando la forchetta penetra abbastanza facilmente) unire le patate a pezzi non troppo piccoli e portarle a cottura.
Qualora il composto si dovesse asciugare aggiungere, in cottura, quando necessario, dell'acqua calda.
Quasi a fine cottura aggiungere del prezzemolo fresco tritato.
Il risultato finale è un saporitissimo spezzatino di polpo, assolutamente tassativa la presenza cospicua del sughetto (che si viene a creare grazie all'acqua rilasciata dallo stesso polpo e la conserva...) questo deve risultare denso e abbondante.
Il piatto rende al massimo se gustato il giorno successivo alla preparazione in quanto tutti i sapori avranno modo di amalgamarsi alla perfezione tra loro, anzi, direi che è assolutamente tassativo consumarlo il giorno dopo in quanto fatto e mangiato non rende come dovrebbe...
nel caso il giorno dopo lo spezzatino si fosse un pò asciugato, al momento di scaldarlo aggiungere un pò d'acqua calda e farla insaporire un pò.