domenica 21 settembre 2014

Scaccia ragusana con le seppie





La saga delle scaccie ragusane ancora non è terminata (e in effetti, sebbene ne abbia già postate diverse  ancora non sono giunta alla fine...). Questa che mi accingo a postare l'ho preparata diversi  giorni fa, quando esultavo certa della fine dell'Estate e dell'arrivo dell'Autunno (la mia stagione preferita) in quando, pur essendoci ancora caldo le temperature erano decisamente più sopportabili non sentivo più la necessità di accendere l'aria condizionata (che mi ha accompagnata tutto il mese di Agosto, 24 ore su 24) e quindi ho iniziato a riaccendere il forno (in letargo da mesi) e  a preparare qualcosa di sfizioso...
in questi ultimi giorni il tempo è di nuovo cambiato: più che Autunno sembra di nuovo Estate, un'Estate afosa, insopportabile e con un tasso di umidità che arriva alle stelle e mi fa sentire la pelle appiccicosa e sudata...e la testa di nuovo stordita..in conseguenza  a ciò sono stata costretta ad accendere di nuovo l'aria..grazie a questa la sensazione fastidiosa di stordimento si attenua tantissimo in quanto io sto bene  solo con l'abbassamento delle temperature.....
dopo questa breve (relativamente ) e noiosa parentesi torniamo alla ricetta:))
Come avete notato io ho dedicato, all'interno del blog, un'apposita etichetta  alle scaccie ragusane: una specialità tipica della zona nella quale risiedo ormai da 4 anni , e che adoro..questa con le seppie è veramente buonissima: una delle mie preferite:))
vi fornisco le dosi intere ma voi potete tranquillamente dimezzarle;)
le foto presentano un brutto difetto, assente in tutte le altre scaccie che ho postato, alla fine del post vi spiego la ragione....


Ingredienti:

700 gr di farina di semola rimacinata
40 gr di olio extravergine d'oliva
2 cucchiaini e mezzo da caffè di sale
poco più della metà di un cubetto di lievito di birra
acqua q. b ad ottenere un impasto non troppo molle nè troppo duro

per il ripieno:

 1 kg di seppiette
4 cucchiai abbondanti di pane grattugiato precedentemente tostato a parte nel padellino con un goccio di olio extravergine d'oliva
abbondante prezzemolo fresco tritato
4 grossi spicchi d'aglio
sale
abbondante olio extravergine d'oliva
se volete (e conferiscono una nota di sapore in più) 3 cucchiai di capperi dissalati


Pulire le seppie, tagliarle  a quadratini di media grandezza (non troppo piccoli), lavarli sotto l'acqua corrente e, senza asciugarli, sistemarli subito nel tegame senza alcun condimento, accendere il gas (fiamma media) e cuocere finchè non avranno perso tutta la loro acqua, senza però raggiungere la cottura.
Nel complesso dovremo lasciarli  sul fuoco per circa 15\20 minuti, ma in realtà i tempi sono legati alla quantità delle seppiette che abbiamo a disposizione).
A questo punto sistemarle in una terrina (dopo averle prelevate con la schiumarola e fatte scolare bene), condirle con prezzemolo e aglio tritati finemente, se volete capperi dissalati interi, sale, abbondante olio extravergine d'oliva e pane grattugiato precedentemente tostato nel padellino con un goccio di olio extravergine d'oliva....


Mettere la farina in una terrina (o nel piano da lavoro) e unirvi l 'olio, il lievito sciolto in pochissima acqua appena intiepidita, unire ora a poco a poco altra acqua e il sale.
L'acqua dev'essere in quantità necessaria a creare un impasto nè troppo molle nè troppo duro, quindi va aggiunta poco per volta. Lavorare bene il composto fino ad ottenere un impasto liscio e bello omogeneo.
Quando è pronto conferirgli la forma di una palla, fare una croce sopra con il coltello e fare lievitare dentro una ciotola ben coperto in luogo lontano dalle correnti (io in genere lo metto dentro il forno spento) per circa 1 oretta o tre quarti d'ora (i tempi di lievitazione sono inferiori a quelli della pizza), quando sarà pronta,  la croce   incisa con il coltello sopra la pasta si dovrebbe spaccare...



Dividere l'impasto in panetti tondi e stendere con il mattarello ottenendo una sfoglia circolare dallo spessore non troppo sottile nè troppo grosso...


Adagiare parte del ripieno come in foto .....


chiudere a mò di calzone....congiungendo benissimo la parte superiore della sfoglia con quella inferiore, pigiare benissimo con le dita in modo da congiungere le due parti, eliminare con le forbici la pasta in eccesso....



creare il cordoncino....



punzecchiare la superficie con la forchetta e oleare la superficie (cordoncino compreso) con le mani unte di olio.


Cuocere le scaccie in forno preriscaldato (io ho utilizzato quello a gas ventilato) a 200° finchè sia la base che la parte superiore avranno  assunto un bel colore dorato..
appena tolte dal forno coprirle con uno scootex e adagiare sopra questo un canovaccio da cucina (lo scootex serve  a non fare macchiare il panno). Tenerle coperte finchè non si saranno raffreddate o intiepidite (in questo modo si conserveranno morbide).


Ecco il difetto delle scaccie: motivo percui all'inizio non le volevo assolutamente postare: il bordino è venuto perfetto, non si sono affatto aperte, il sapore era buonissimo (e questi sono gli aspetti positivi) quelli negativi: non sono dorate in modo proprio uniforme, quindi sono esteticamente brutte da vedere. La colpa è mia: ho seguito il procedimento tradizionale secondo il quale vanno oleate prima di essere infornate. Ma tale procedimento (eseguito comunque da tutte le persone che le preparano qui) rende la doratura strana. Mentre se vengono oleate a metà cottura (come ho sempre fatto io, utilizzando uno scootex unto di olio, procedimento che qui non esegue nessuno) la doratura è perfetta (se vedete le foto delle altre scaccie che ho postato la superficie presenta un colore decisamente migliore).
In considerazione  a ciò vi consiglio vivamente di seguire il mio procedimento e non quello tradizionale!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
è stato mio marito (e una coppia di amici venuti a farci visita) a convincermi a pubblicarle.

domenica 14 settembre 2014

Patate al forno perfette



Una preparazione che ormai ho fatto mia da diversi anni..non si tratta di una ricetta di famiglia nè inventata da me ma attinta dal forum di coockaround (forum che seguo da tempo e dal quale ho attinto tante ricette, alcune delle quali le ho anche postate nel blog). Generalmente prediligo l'originalità, quindi cerco di dare maggiore spazio alle ricette di famiglia, ogni tanto a  quelle trovate in qualche rivista e talvolta a qualcuna inventata da me.
Ne esistono tuttavia alcune, prese da internet, davvero validissime, che magari possono essere sfuggite a chi mi segue e penso sia giusto condividerle e consigliarle.......tra queste vi è la ricetta delle patate al forno...
sicuramente tutti sanno fare benissimo questo sfizioso contorno (che io adoro) e vengono benissimo e perfette a tutte le amiche che mi seguono:)))...questa la voglio suggerire in quanto, seguendo tutta una serie di accorgimenti il risultato è davvero eccellente: patate morbide all'interno e TUTTE, DICO TUTTE, NESSUNA ESCLUSA ( E QUESTA è LA PARTICOLARITà DELLA RICETTA) con quella crosticina croccante e dorata che rende questo semplicissimo contorno speciale.
La ricetta originale (che vi rimanderà, appunto al forum di coockaround) la potete trovare qui.
anche se la foto  non rende affatto (e mi scuso per questo) vi garantisco la bontà di questa ricetta e vi consiglio vivamente di provarla:))da quando, anni fa, la scoprii, preparo le patate al forno sempre secondo questa modalità e piacciono a tutti:)))

Ingredienti: (quantità assolutamente ad occhio e secondo il proprio gusto personale;)

patate a pasta gialla (io utilizzo sempre quelle)
aglio
rosmarino
peperoncino a pezzetti
sale
olio extravergine d'oliva
una teglia antiaderente di ottima qualità (elemento tassativo per una riuscita perfetta, oltre ad un forno ben funzionante)

Sbucciare le patate e tagliarle a pezzi non troppo piccoli (io le taglio dapprima a metà nel senso della lunghezza, ottenendo di conseguenza due pezzi . A questo punto taglio ulteriormente ciascuno di questi due pezzi in due o tre parti, dipende dalla grandezza delle stesse patate).
Sistemare quindi i tocchetti ottenuti in una terrina piena di acqua e una bella manciata di sale fino sciolto bene con le mani all'interno della stessa...tenerli per almeno 1 ora e mezzo (come minimo)


Trascorso il tempo togliere le patate dall'acqua e sciacquarle benissimo sotto l'acqua corrente in modo che perdano del tutto il sale (con il quale si saranno impregnate stando a mollo nell'acqua salata).
Versare abbondante acqua non salata in un tegame e portarla a bollore, quindi unire le patate...


coprire con il coperchio e alzare la fiamma al massimo in modo che l'acqua riprenda rapidamente il bollore.
Non appena ciò accade contare 6\8 minuti (dipende dalla grandezza delle patate)..trascorso il tempo scolarle benissimo e asciugarle altrettanto bene (io le sistemo tra due canovacci da cucina in modo che perdano qualsiasi traccia di umidità data dall'acqua...



oleare con olio extravergine d'oliva ( in quantità assolutamente non abbondante ma neanche troppo scarsa) una teglia da forno antiaderente di ottima qualità (la mia era del marchio Lagostina) e adagiarvi le patate in un unico strato. Irrorarle con un filo di olio extravergine d'oliva (questo deve coprire un pò tutte le patate,ma si tratta di un filo di olio, non metterne troppo!!!!!) sale, peperoncino, rosmarino, aglio (spicchi interi sbucciati e schiacciati)



Cuocerle in forno preriscaldato, DAPPRIMA A 180° PER 20 MINUTI (IMPOSTANDO LO STESSO SECONDO LA MODALITà STATICA E PONENDO LA TEGLIA A METà ALTEZZA)

TRASCORSO IL TEMPO MESCOLARLE DELICATAMENTE CON UN CUCCHIAIO DI LEGNO (SENZA SOVRAPPORLE MA MANTENENDOLE SEMPRE IN UN UNICO STRATO: IO LE GIRO SEMPLICEMENTE DALL'ALTRA PARTE, UNA ALLA VOLTA)

A QUESTO PUNTO IMPOSTARE IL FORNO SECONDO LA MODAITà VENTILATA SOPRA E SOTTO, PORRE LA TEGLIA NEL PIANO INFERIORE E, SEMPRE A 180°, CUOCERE LE PATATE PER ALTRI 20 MINUTI

TRASCORSO IL TEMPO MESCOLARLE ANCORA DELICATAMENTE CON IL CUCCHIAIO DI LEGNO, SENZA SOVRAPPORLE MA MANTENENDOLE SEMPRE IN UNICO STRATO: IO LE GIRO ANCORA DALL'ALTRA PARTE UNA ALLA VOLTA.

CUOCERLE ALTRI 15\20 MINUTI (A ME SPESSO BASTANO 10 MINUTI..REGOLATEVI CONTROLLANDOLE:) CON IL FORNO IMPOSTATO SECONDO LA MODALITà VENTILATA CON IL GRILL SUPERIORE

LASCIARLE QUALCHE MINUTO IN FORNO CON LO SPORTELLO SEMIAPERTO PER FARLE GONFIARE UN POCHINO




venerdì 5 settembre 2014

Pollo a 'stimpirata'




Si tratta di un secondo piatto, tipico della zona del ragusano (e credo anche del siracusano), per la precisione con il termine 'stimpirata' si indica un metodo di cottura applicato alle carni bianche quali soprattutto il coniglio ma anche il pollo.
Questa versione che mi accingo a postare appartiene a mia suocera, ed è davvero molto gustosa in quanto il sapore spesso un pò fastidioso del pollo viene eliminato del tutto grazie all'aceto e ad aromi quali origano, menta e olive. A proposito di queste ultime devo aprire una parentesi: è tassativo, assolutamente tassativo, per una riuscita perfetta di questo piatto, l'utilizzo delle olive siciliane condite. Qui in Sicilia si trovano molto facilmente e dappertutto (dagli ambulanti al mercato rionale, nelle botteghe e perfino al supermercato, vendute, in quest'ultimo caso, sia sfuse che in barattoli di vetro, prodotte sempre da aziende locali e conservate sott'olio: un metodo di conservazione presente anche in molte di quelle sfuse. Mentre al mercato e nelle botteghe si trovano solo sfuse.).
Il loro sapore è completamente diverso dalle olive messe semplicemente in salamoia: ovviamente risultano molto più gustose, ottime anche da mangiare da sole con il pane o servite come antipasto:). Altro elemento fondamentale è che, al contrario di quelle messe in salamoia queste non conferiscono affatto un sapore sgradevole ai cibi ma i primi e i secondi piatti preparati con queste olive sono ottimi.
Tempo fa ho postato una ricetta (sempre appartenente a mia suocera) per prepararle in casa: se vi interessa vederla cliccate qui. Con le olive preparate secondo la ricetta appena menzionata potete preparare il pollo (ma anche il coniglio, stesso procedimento) a'stimpirata.
Altro ingrediente tassativo è l'origano siciliano, che risulta profumatissimo,  non quello nei barattolini ma quello venduto sfuso a rami interi..tutta un'altra cosa:).
Come ben sapete io vivo da appena 4 anni in  Sicilia ma mi recavo qui in vacanza con i miei fin dall'età di 1 anno in quanto mio padre è di questa regione, mentre mia madre è sarda (e io sono nata, cresciuta e vissuta in Sardegna).
Lui è sempre stato molto legato alla sua terra e desiderava tornare almeno una volta l'anno per un mese.
In conseguenza  a ciò ho imparato a conoscere molti piatti appartenenti alla tradizione di questa regione (parecchi li ho già postati nel blog, in particolare ho dedicato un'apposita etichetta alle scaccie ragusane).
Questo che sto per pubblicare non lo conoscevo affatto (strano ma vero!) e l'ho assaggiato la prima volta proprio da mia suocera.
A dire la verità, nelle cucina tradizionale sarda esiste un sistema di cottura che viene applicato al coniglio e viene detto' a succhittu' (nel blog ho postato tutte le versioni relative a questa specialità) che prevede sempre l'aceto ma anche la presenza, consistente, del sughetto.
Il pollo a 'stimpirata è invece una ricetta molto diversa, in quanto qui, come potete vedere dalle foto, non c'è sughetto ma il piatto è così, la ricetta datami da mia suocera è giusta (osservando foto su internet in siti e blog di cucina anche autorevoli il risultato finale è identico a quello del mio piatto). Nonostante ciò vi posso assicurare che comunque il piatto non risulta asciutto ed è molto gustoso (se non mi piaceva non l'avrei mai postato..la mia osservazione nasce da un paragone che mi è venuto spontaneo fare, ma i due sistemi di cottura non si possono eguagliare: ricette diverse di due regioni diverse).

Finalmente le temperature, anche qui in Sicilia, si sono un pò abbassate (il tempo è comunque  sempre estivo, difficile che qui arrivi così rapidamente l'Autunno), e si può stare bene anche senza accendere l'aria condizionata 24 ore su 24 com'ero costretta per tutto il mese di Agosto....

ma ecco la ricetta:

Ingredienti: (alcuni di questi ingredienti sono ad occhio,secondo il vostro gusto personale:)

un pollo  a pezzi non troppo grandi. La ricetta originale prevede soprattutto il coniglio.Vi consiglio di scegliere quello che preferite!
aceto di vino bianco (circa due dita)
1 spicchio d'aglio tritato
foglie di menta fresca a piacere
carote fresche  a rondelle
costa di sedano a pezzetti
olive verdi siciliane (le mie erano snocciolate) condite (ingrediente tassativo, di importanza fondamentale per una perfetta riuscita del piatto:)
origano secco siciliano (quello venduto a rami interi)
olio extravergine d'oliva (mezzo dito circa)

Privare i pezzi di pollo della pelle e sistemarli in un tegame con due dita d'acqua e un pò di sale (tutto a crudo). Sbollentare la carne finchè l'acqua non si asciuga.




A parte, in un'altra padella, versare mezzo dito di olio extravergine d'oliva, scaldarlo e soffriggervi il pollo finchè non prenderà colore da tutte le parti...


a questo punto spruzzare due dita d'aceto sopra il pollo, spolverizzare di origano e fare evaporare il primo.


A parte, in un'altra padella versare del'olio extravergine d'oliva, aglio tritato, menta, carote a rondelle, sedano a pezzetti.......


aggiungere le olive e rosolare un pò  il tutto....


quindi unire i pezzi di pollo (con il loro olio di rosolatura), cuocere 5 minuti e spegnere.


Meglio prepararlo in anticipo di molte ore in modo che gli ingredienti abbiano modo di insaporirsi bene tra loro....nb: nella ricetta ho messo poche carote e sedano in quanto le olive erano già belle condite di sedano (oltre ad avere, in questo caso, anche peperoncino e un pò di finocchietto selvatico, altro ingrediente spesso utilizzato nelle olive condite siciliane che conferisce loro ancora più sapore:))


mercoledì 27 agosto 2014

Pizza in teglia (come la faceva mia nonna)





Ancora il caldo (almeno qui in Sicilia) non dà tregua: per trovare un pò di sollievo e un temporaneo benessere sto con l'aria condizionata accesa 24 ore su 24, anche la notte per dormire.... con la speranza che prima o poi il bel fresco arrivi anche qui, credetemi..non ne posso più di avere la testa sempre stordita e di sentire la pelle sempre appiccicosa anche dopo aver fatto la doccia, di sentirmi fiacca, priva di forze..il caldo afoso mi butta terribilmente giù:((( posto una ricetta che ovviamente non ho preparato in questo periodo (per ora accendere il forno è per me un tabù) ma diverse settimane fa addirittura forse lo scorso mese, quando ancora si poteva respirare e le temperature ancora non afose invogliavano ad accendere il forno e a cimentarsi in piatti sfiziosi come questo.
Scusatemi se mi sto lasciando trascinare di nuovo dai ricordi (sicuramente risulto pesante e noiosa) ma pubblico ancora una ricetta che per me riveste al pari della precedente, un valore affettivo enorme.
Si tratta della pizza preparata secondo la ricetta di mia nonna, la quale ha ormai 94 anni, e, pur essendo ancora lucida non cucina più come in passato (come potete facilmente immaginare, considerata l'età...).
Se devo dire la verità..la ricetta non appartiene a mia nonna ma le è stata trasmessa negli anni '80 da una sua carissima amica. A quei tempi le ricette non avevano una diffusione capillare come oggi: non vi erano trasmissioni di cucina come ai nostri giorni, non esisteva internet........vi erano solo riviste e libri ma non tutti li acquistavano, solo una cerchia di persone e non così numerosa (in pratica solo chi aveva una passione enorme per la cucina...). All'epoca si seguiva tantissimo la cucina tradizionale (solo chi aveva una grande passione e un grande interesse spaziava e andava oltre) mia nonna ha sempre avuto un grande amore per la cucina, i suoi piatti erano perlopiù tradizionali ma al tempo stesso era aperta a nuove ricette, qualora, una volta assaggiate riscuotevano la sua approvazione (ed era molto molto pignola e perfezionista).
Una di queste era la pizza: piatto ovviamente noto a tutti ma forse a quei tempi, almeno nella mia regione d'origine, non preparato proprio da tutti in casa (anche se forse qualcuno la preparava), probabilmente perchè non si trattava di un piatto appartenente alla cucina tradizionale regionale.
Mia nonna sapeva fare tantissime cose (anche il pane in casa, lavorato a mano e realizzato con il lievito madre e tante,tante altre cose) ma non si era mai cimentata nella preparazione della pizza,specialità che ha sempre adorato....la sua fortuna è stata quella di aver avuto una carissima amica: una simpaticissima signora  napoletana sposata in Sardegna e residente da tanti anni nell'isola (che però non aveva perso affatto il suo accento) che veniva abbastanza spesso a farle visita.
 Ricordo che un giorno (io ero molto piccola e ho un vago ricordo dell'episodio) venne a casa di mia nonna e le fece vedere come si faceva la pizza: essendo bravissima mia nonna imparò subito e da quel giorno fece sempre la pizza seguendo la ricetta di  Anna sa napoletana (come la chiamava affettuosamente lei, in sardo'sa' è articolo determinativo e vuol dire 'la':))) La sua amica le disse che non dava a tutti la ricetta della pizza, ma solo a mia nonna in quanto erano amiche:).
Come scritto sopra, questa ricetta riveste per me un grande valore affettivo: mia nonna cuoceva la pizza   sia nel forno a gas (e veniva ottima) che, quando andavamo alla villetta (di cui  ho parlato nel post precedente) in quello a legna (con un risultato eccellente). Io ho già postato, all'inizio del blog, la ricetta che seguo da anni per fare la pizza (se vi interessa vederla cliccate qui): mi trovo molto bene e i risultati sono ottimi: anche questa di mia nonna è buonissima: il fondo più croccante e l'interno morbido: inoltre è buonissima anche il giorno dopo.
Io adoro la pizza e mi piace sperimentare sempre nuove ricette: alterno questa di mia nonna, quella postata all'inizio del blog e da poco ho scoperto un'ottima ricetta (realizzata lo scorso mese quando le temperature erano più umane) che forse alcune di voi conoscono: la pizza di Zago (trovata in uno dei blog che seguo).
Non posso dire quale sia la migliore, io le trovo tutte ottime;)).

Una mia nota personale: con le foto della pizza, qualunque sia la ricetta, ho parecchi problemi (compreso con quella postata all'inizio del blog) in quanto l'interno soffice e ben lievitato (che giuro presente) nelle foto sembra non rendere affatto.Forse dipende dal fatto che queste vengono scattate all'ora di cena con la luce artificiale..non saprei...in ogni caso vi assicuro la bontà e la perfezione dell'interno di tutte le pizze che ho postato.......

Ingredienti: (nelle foto io ho fatto mezza dose)

1 kg di farina 00
1 cubetto di lievito di birra ( ma  consiglio di dimezzare la quantità, io infatti, che ho utilizzato 500 gr di farina metto 1\4 di lievito, prolungando un pò i tempi di lievitazione)
2 cucchiai di strutto (io per 500 gr di farina 1 cucchiaio)
sale (io per 500 gr due cucchiaini da caffè)
acqua q.b. ad ottenere un impasto morbido ma comunque consistente

mia nonna utilizzava   passata di pomodoro che se necessario allungava con un pò d'acqua, quindi condiva con origano, sale e olio extravergine d'oliva (tutto a crudo) e la faceva insaporire qualche ora.
Io ho l'abitudine invece di cuocere la salsa della pizza versando in un padellino conserva di pomodoro fatta in casa (o  polpa di pomodoro di ottima qualità; per 500 gr d'impasto utilizzo una confezione di polpa di pomodoro) 1 spicchio d'aglio intero e sbucciato, un filo di olio extravergine d'oliva..copro e cuocio finchè la salsa non si addensa, correggendo di sale e di zucchero. Alla fine elimino l'aglio e la faccio raffreddare.

mozzarella  (io ho preso l'abitudine di schiacciarla con lo schiacciapatate e sistemarla in frigo,dentro lo scolapasta all'interno di  una ciotola in modo che possa asciugarsi bene e non rilasci acqua nella pizza)
origano (io utilizzo sempre quello siciliano: eccezionale  e profumatissimo:))
un filo di olio extravergine per condire la pizza prima di infornarla


Preparare l'impasto: in una terrina versare la farina e sciogliervi lo strutto strofinandolo con le mani..unirvi il lievito sciolto in poca acqua appena appena tiepida, il sale e acqua appena appena tiepida q.b ad ottenere un impasto morbido ma consistente...


Lavorare bene con le mani fino ad ottenere un composto perfettamente liscio....


al quale conferiremo la forma di palla o di più palline (nel caso dovessimo riempire più di una teglia).
Sistemare l'impasto all'interno di una ciotola infarinata, coprire benissimo con tovaglie da cucina e sistemare il tutto all'interno del forno chiuso e spento, lontano dalle correnti d'aria fino ad aumento del volume (io lascio lievitare circa due ore).



Preparare la salsa della pizza (come faccio io) o se preferite condite tutto a crudo come faceva mia nonna:).
Versare conserva (o polpa di pomodoro) nel pentolino, aggiungere 1 spicchio d'aglio intero e sbucciato, un filo di olio extravergine d'oliva. Coprire e cuocere finchè la salsa non risulterà densa, correggendo di sale e di zucchero...spegnere, eliminare l'aglio e fare raffreddare....


Sistemare la salsa in una ciotola e condirla con origano (io abbondo perchè lo adoro....).


Non appena l'impasto risulterà ben lievitato......stenderlo nella teglia rivestita di carta forno..( mia nonna ungeva la teglia..) e farlo lievitare ancora (io almeno un'oretta, poi dipende dalla temperatura esterna...) sempre coperto e sempre all'interno del forno spento per evitare correnti d'aria.


Trascorso il tempo necessario alla seconda lievitazione condire la pizza con la salsa preparata in precedenza (e ormai fredda)..irrorare con un filo di olio extravergine d'oliva



infornare in forno caldo (il mio è a gas ventilato) a 225° (o 200°), regolatevi in base al vostro forno:) e cuocere finchè il fondo non avrà preso colore....
cinque minuti prima del termine della cottura aggiungere la mozzarella (che io ultimamente passo nello schiacciapatate e lascio scolare nello scolapasta poggiato su una ciotola e sistemato in frigo in modo che non rilasci acqua nella pizza), se preferite la potete tagliare a dadini avendo sempre l'accortezza di farla scolare prima;)

ecco i tranci di pizza (purtroppo le foto, come scritto  in precedenza, non rendono affatto:(((((
In considerazione  a ciò vi prego di guardare più la ricetta (della quale garantisco la validità) che le foto ...


Nota ulteriore finale: il giorno dopo, per far rinvenire la pizza l'amica di mia nonna consigliava di scaldarla nel forno aggiungendo di nuovo salsa e mozzarella;)

Con questa ricetta partecipo alla rubrica 'La via dei Sapori' ideata da Serena e Arianna





giovedì 21 agosto 2014

Insalata di riso (come la prepara mia madre)




La parentesi di specificazione ha la funzione di togliere un pò di banalità ad una ricetta che avevo intenzione di pubblicare già dallo scorso anno ma per la quale ho sempre tentennato, considerata la sua enorme semplicità, la sua diffusione e la considerazione che  'non sto postando nulla di nuovo, la sanno fare tutti!!'
riflessioni che mi hanno indotta a non darle importanza, a cancellare l'idea di condividerla nel blog....
poi ho pensato che in fondo, al pari di tante ricette già postate (appartenenti a mia madre, mia nonna, mia suocera, la zia anziana di mio marito........) si tratta di una ricetta di famiglia  a
tutti gli effetti e il che le conferisce un valore aggiuntivo oltre che affettivo per me fondamentale.
Fin da quando ero bambina mia madre è sempre stata solita preparare l'insalata di riso secondo questa ricetta, certamente non light ma buonissima:))) ad essa sono legati i miei ricordi d'infanzia, quando l'Estate era per me la stagione più bella dell'anno, quando l'attendevo con trepidazione, quando il sole anche forte non mi recava alcun fastidio....quando ogni fine settimana andavamo alla villetta dei miei nonni che si trovava in montagna ma sotto c'era il mare..una splendida visione di una distesa blu che si apriva tra i monti della Sardegna ricchi di vegetazione mediterranea e dei profumi delle piante tipiche...il canto delle cicale di giorno, quello dei grilli la notte, mangiare all'aperto soprattutto la notte con la lucina debole e quasi in penombra...e la forma scura dei monti nello sfondo.....forse per qualcuno inquietante (il luogo era un pò isolato, le villette abbastanza distanti tra loro, per arrivarci si doveva percorrere una strada di montagna che andava via via a salire, stretta e ai tempi non asfaltata..il luogo era ed è tutt'ora bellissimo......) ma io ero una bambina, una trentina d'anni fa, tutto mi sembrava immenso ma al tempo stesso rassicurante in quanto mi trovavo in compagnia delle persone che mi volevano bene....
a questo contesto io collego questo piatto, certamente semplicissimo ma per me personalmente di grande valore affettivo: presentato in modo rustico nell'insalatiera oppure come ripieno dei pomodori, quelli estivi, grandi, che in Sardegna sono detti 'da campo'.
Ovviamente sia mia madre che mia nonna non preparavano solo questo piatto, essendo bravissime spaziavano molto, ma questo lo ricordo e lo riproduco ancora.....soprattutto in questo periodo (almeno qui in Sicilia) torrido e afoso, quando a causa del caldo terribile non ho tanta voglia di stare ai fornelli e prediligo piatti semplici, leggeri e freschi come quest'insalata di riso o in generale come le insalate di pasta che pure adoro...
ecco la ricetta, niente di più semplice, niente di più banale e scontato, la posto solo perchè, oltre al valore affettivo che riveste è buonissima:)))


Ingredienti: le dosi sono abbastanza ad occhio, secondo quelli che sono i vostri gusti personali ma riporto anche quelle da me utilizzate;)

riso per insalate Parboliled (io per 2 persone 180 gr)
pomodori freschi a dadini (mia madre li aggiungeva poco prima di portare l'insalata di riso a tavola in quanto sosteneva che altrimenti si 'inacidivano')
tonno sott'olio sgocciolato benissimo dal suo olio di conservazione e sgranato con i nebbi della forchetta. Io per 180 gr di riso ne ho utilizzato una scatoletta grande
capperi sott'aceto (i miei erano fatti in casa da mia madre). Io per 180 gr di riso un paio di cucchiaiate.
uova sode a pezzetti (io per 180 gr di riso 2 uova medie)
wrustel (precedentemente sbollentati per 5 minuti in un pentolino contenente acqua in ebollizione senza toglierli dalla loro stessa confezione)  tagliati a rondelle (io per 180 gr di riso una confezione piccola ma volendo anche meno)
sale grosso (per condire l'acqua nella quale dovremo lessare il riso una volta che va in ebollizione)
olio extravergine d'oliva (per condire il riso appena scolato e sistemato nella terrina nell'attesa che si raffreddi prima di condirlo)
maionese a piacere

Lessare il riso Parboiled in abbondante acqua salata, scolarlo, sistemarlo in una terrina, condirlo con l'olio extravergine d'oliva e farlo raffreddare.
Una volta freddo condirlo con tutti gli ingredienti sopra citati.





Se necessario aggiungere un altro filo di olio e maionese a piacere:)). 

ecco la foto dell'insalata senza maionese (volendo la potete anche consumare così, semplicemente condita con olio e poco aceto).



ma si sa che...con la maionese è più goduriosa.......


Volendo potete utilizzare quest'insalata di riso come ripieno dei pomodori grandi estivi (come faceva mia madre tanti anni fa).
Qualora l'insalata di riso dovesse stare in attesa vi consiglio di aggiungere il pomodoro poco prima di servirla altrimenti 'inacidisce'.

lunedì 11 agosto 2014

Melanzane sott'olio


Una ricetta appartenente a mia suocera, molto saporita in quanto le melanzane vengono condite con diversi ingredienti che conferiscono alla preparazione un buonissimo sapore, il tutto è poi aromatizzato dalla menta che io non amo particolarmente  ma della quale apprezzo l'aroma nelle conserve sott'olio in quanto conferisce loro un profumo e un sapore davvero speciali:))
Tempo fa un amico di mio marito ci regalò una cassa di melanzane e una di peperoni: io adoro pazzamente queste verdure ma purtroppo a casa le mangio solo io in quanto a mio marito non piacciono(e non sono mai riuscita a capire come faccia...)..non sapendo come smaltirle una parte le ho regalate, con una parte invece ho realizzato le melanzane sott'olio (queste che mi sto per accingere a postare) il resto le  ho consumate (piano piano) io.

Ma ecco la ricetta:

Ingredienti: (le dosi sono abbastanza ad occhio)


 Se utilizzate le melanzane viola, più dolci, secondo me si può omettere il passaggio di metterle sotto sale per 1 ora. 
Mia suocera le taglia lunghe e larghe un dito. Il loro aspetto è più rustico (ma il sapore è sempre buonissimo:)).  Per ottenere un risultato estetico migliore e più carino le potete tagliare larghe mezzo dito in modo che possano risultare più strette. Ma il sapore in entrambi i casi è identico:)). 
Ho aggiornato il post: ho rifatto le melanzane e le ho tagliate larghe mezzo dito, esteticamente sono decisamente più belle:))



5 melanzane (le mie erano nere lunghe come quelle che vedete in foto ma credo che vada bene qualsiasi qualità, io ho utilizzato queste in quanto mi sono state regalate...)
sedano (gambo e qualche foglia)
menta fresca
carote
qualche cappero sotto sale dissalato (circa un cucchiaio sulla quantità di melanzane che vedete in foto)
peperoncino (non troppo)
aglio a fettine sottili
sale
olio d'oliva
aceto di vino bianco

Sbucciare le melanzane, tagliarle a fette (non troppo fini, come quelle che vedete in foto) in senso verticale
e condirle con un pizzico di sale fino (non devono essere ovviamente sature di sale, la quantità è quella che useremo per condirle normalmente).
Disporle a stati nello scolapasta, sotto il quale avremo sistemato una ciotola per accogliere l'acqua amarognola persa dalle melanzane nel tempo di riposo.
Sopra queste metteremo un piatto sul quale sistemeremo un peso.
Tenerle così per 1 ora.




Trascorso il tempo tagliarle a listarelle larghe  e lunghe mezzo dito.
In una pentola versare metà acqua e metà aceto in uguali proporzioni (per esempio, 1 litro di acqua e uno di aceto..qualunque sia la quantità mantenere pari proporzioni tra i due liquidi).
Non appena bolle salare con sale grosso (come se stessimo condendo la pasta) versare le melanzane, mescolarle e scolarle dopo 1 minuto.
Durante questo brevissimo tempo cerco di tenerle abbassate con la schiumarola in modo che siano tutte immerse allo stesso modo (in quanto tendono a salire).


Scolarle benissimo e sistemarle sopra un canovaccio da cucina (separate tra loro e non una sopra l'altra!). Coprirle con un altro canovaccio e tenerle 1 ora ad asciugare.


Trascorso il tempo  sistemarle in una terrina e condirle con: carote tagliate a rondelle sottili, sedano (gambo tagliato a pezzetti e qualche foglia tritata), foglioline di menta fresca intere,capperi interi (non troppi, io per 5 melanzane ne ho utilizzato un cucchiaio), poco peperoncino a pezzetti e aglio. Se necessario aggiustare di sale.


A questo punto sistemare un pò del composto all'interno del vasetto, versare un pò d'olio, sistemare ancora altro composto, versare sopra un pò d'olio e così via..mia suocera lo versa poco per volta in quanto afferma che in questo modo scende meglio..
assicurarsi che uno o due pezzetti di peperoncino vadano all'interno di ciascun vasetto in modo da poter insaporire il tutto....


 La cosa fondamentale è assicurarsi che i vasetti siano sempre coperti di olio, nel caso, una volta aperti e una volta consumate le melanzane, questo dovesse risultare più scarso tanto da non arrivare a coprire il composto, aggiungerne altro.
Conservare lontano dalla luce e dalle fonti di calore (io ho riposo i vasetti in dispensa).
Durano anche un anno.



domenica 3 agosto 2014

Foto delle mie vacanze in Sardegna

Prima di accingermi a scrivere il post volevo ringraziare di cuore tutte le amiche che hanno lasciato un commento nel mio blog e che non ho fatto in tempo a salutare in quanto ero già partita: grazie mille  a tutte:))

Sono tornata pochi giorni fa dalla Sardegna (la mia regione d'origine) dove sono stata con mio marito in occasione delle vacanze estive...queste sono state all'insegna del relax e della scoperta di qualche nuova meta, sconosciuta anche per me....inoltre ho avuto modo di rivedere i miei e mia nonna..con i quali le occasioni d'incontro non sono tantissime in quanto abitiamo in due regioni distanti e mal collegate tra loro:(.
La Sardegna è un'isola dalla natura e dal mare ancora incontaminati.. tra gli aspetti che contribuiscono indubbiamente a preservare tali caratteristiche positive  sono da considerare: il suo isolamento geografico (con tutti i pro e i contro che tale fattore comporta) e una scarsa popolazione (appena 1 milione e seicentomila abitanti  su una superficie quasi pari a quella della Sicilia, la quale ne conta invece 9 milioni).
Tutto ciò   ha indubbiamente favorito la conservazione delle sue bellezze naturali....
la parte meridionale dell'isola è bellissima (nella costa sud occidentale e spiagge più belle sono da Chia in poi e in quella sud orientale da  Mari Pintau in poi) ma anche quella settentrionale  è meravigliosa..mio marito non la conosceva e ne è rimasto incantato...siamo stati infatti a Santa Teresa di Gallura la cui spiaggia (detta sa Rena Bianca) ha un mare di un colore turchese e trasparente..unico difetto è l'eccessivo affollamento, ma la bellezza del luogo ha compensato alla grande questo piccolo disagio.
Splendide anche tutte le altre spiagge della zona (che purtroppo non abbiamo avuto modo di visitare in quanto ci siamo trattenuti solo un paio di giorni) e l'arcipelago della Maddalena, la cui bellezza è davvero notevole...
ecco le foto che spero possano rendere almeno in minima parte l'idea della bellezza dei luoghi visitati.. (il tempo non è stato sempre bello,e in conseguenza a ciò talvolta il vento ha reso il mare un pò mosso al punto che forse le foto non rendono come dovrebbero...).
Inizio con qualche foto scattata all'arcipelago della Maddalena, nell'isola di Spargi (nello specifico a Cala Corsara) dove siamo stati in occasione di una gita in barca organizzata (in pratica siamo partiti la mattina presto da Santa Teresa di Gallura e da lì la prima tappa è stata appunto quella appena citata...).
ecco il panorama della cala...




la foto sotto è stata scattata dalla barca, qui avevamo appena passato la splendida spiaggia dell'isola di Budelli, la cui caratteristica principale, oltre alle acque cristalline, come del resto quelle di tutto l'arcipelago della Maddalena,  è la presenza di una sabbia di colore rosa.
Ormai l'accesso a questa è chiuso da ben 24 anni in quanto pare che i turisti che si recavano erano soliti prelevare piccole quantità di sabbia da conservare come ricordo con conseguente diminuzione dell'arena...



Carico qualche foto della spiaggia Sa Rena Bianca di Santa Teresa di Gallura, un pò troppo affollata ma bellissima..purtroppo il mare era un pò mosso....

ecco qualche foto dall'alto......




questa è una foto un pò ravvicinata dell'acqua....purtroppo (unico difetto) la spiaggia era affollatissima:((


ora torniamo alla parte meridionale della Sardegna: nello specifico la spiaggia di Costa Rei..sebbene sia originaria della zona del Campidano non avevo mai avuto modo di visitarla....questa che vedete in foto è la spiaggia di Piscina Rei: 8 km di sabbia bianca e un mare cristallino.


ecco una foto molto ravvicinata dell'acqua della spiaggia di Costa Rei....(il mare era un pò mosso e non rende come dovrebbe:((


gli altri luoghi in cui siamo stati (sempre nella parte meridionale dell'isola) sono fotografati e descritti nel post dello scorso anno (sempre relativamente alle vacanze in Sardegna). Se a qualcuna di voi dovesse interessare cliccate qui