domenica 30 novembre 2014

Spezzatino di polpo

 


Sono appena tornata dalla Sardegna, dove ho trascorso un bel periodo in compagnia dei miei cari.
Prima di accingermi a scrivere il post voglio ringraziare di cuore tutte le amiche che hanno lasciato un commento al mio post di saluto e che non ho fatto in tempo a rispondere: ringrazio tantissimo a tutte, grazie mille:))).
La prima ricetta che posto (realizzata durante la  mia permanenza in Sardegna) è un secondo piatto (ma potrebbe, a tutti gli effetti, essere considerato un piatto unico) a base di pesce. Per una perfetta riuscita è tassativo l'utilizzo di un polpo fresco, non congelato, in quanto la sua cottura avviene a crudo insieme agli altri semplici ingredienti.
 Il risultato finale è una preparazione saporitissima che consiglio vivamente di provare: il polpo, grazie ad una lunga cottura nella pentola di terracotta diviene morbido e tenerissimo, le patate acquisiscono un sapore troppo buono e cospicua è la presenza di un sughetto buonissimo a dir poco nel quale è una vera goduria bagnare il pane (anzi,direi che tale operazione è assolutamente tassativa!!).
La ricetta in questione è tipicamente sarda, e nello specifico pare sia originaria dell'isola di San Pietro o Carloforte: uno spezzatino saporitissimo dove in luogo della carne troviamo le patate e altri semplici ingredienti. Il risultato finale è talmente notevole  che, nonostante le foto (come sempre) pessime non posso fare  a meno di condividerla e consigliarla poichè troppo ma troppo buona!!!!
La fonte è il quotidiano locale dove, soprattutto in passato, veniva dato ampio spazio alla cucina tradizionale dell'isola attraverso la pubblicazione di volumi con ricette  sarde dei lettori o più in generale di piatti tipici.

Ingredienti: (dose per 4 persone)

1 polpo fresco di circa 800 gr (il mio ne pesava 900)
400 gr di patate (anche qualcosa in più)
2 spicchi d'aglio
prezzemolo fresco tritato
1 bicchiere di conserva di pomodoro fatta in casa o polpa di pomodoro finissima di ottima qualità
1 bicchiere di vino bianco secco di ottima qualità (assolutamente non quello in breack qui rovinerebbe tutto...)
olio extravergine d'oliva
niente sale

Pulire il polpo eliminando le interiora, gli occhi e il becco. Batterlo con un batticarne (meglio con un bastone di legno piatto) per sciogliere la nervatura ammorbidendolo e lavarlo sotto l'acqua corrente.
Tagliarlo a pezzi non troppo piccoli (considerare che in cottura la polpa un pò tende  a restringersi e che richiede  lunghi tempi di cottura) e farlo scolare bene in un accessorio apposito adatto allo scopo (il mio era come quello in foto: bucherellato nella parte superiore come una sorta di scolapasta e dotato di una base movibile atta a raccogliere l'eccesso di liquido).


Tritare l'aglio (io ne ho utilizzato uno tritato e uno intero schiacciato aggiunto in seguito in quanto mi ero dimenticata di metterne due come previsto dalla ricetta). Voi potere dall'inizio metterne due tritati.
Farlo dorare in un tegame di coccio con lo spartifiamma sottostante a fiamma medio bassa con mezzo bicchiere scarso di olio extravergine d'oliva.


Unire il polpo e rosolarlo a fuoco vivace, rigirandolo con un cucchiaio di legno.


Il polpo in cottura rilascerà tutta la sua acqua..cuocere finchè questa si raffina, per quanto la preparazione risulterà sempre abbastanza in umido, la differenza sta nel fatto che, facendo raffinare l'acqua rilasciata dal polpo il sughetto risulterà decisamente più denso, più raffinato insomma  (...nel frattempo il polpo avrà preso colore....)
bagnare con il vino bianco e fare raffinare anche questo.


Aggiungere la conserva (o polpa di pomodoro), amalgamare, coprire e cuocere a fiamma bassissima.
Quando il polpo sarà quasi cotto (quindi quando la forchetta penetra abbastanza facilmente) unire le patate a pezzi non troppo piccoli e portarle a cottura.


Qualora il composto si dovesse asciugare aggiungere, in cottura,  quando necessario, dell'acqua calda.
Quasi a fine cottura aggiungere del prezzemolo fresco tritato.


Il risultato finale è un saporitissimo spezzatino di polpo, assolutamente tassativa la presenza cospicua del sughetto (che si viene a creare grazie all'acqua rilasciata dallo stesso polpo e la conserva...) questo deve risultare denso e abbondante.
Il piatto rende al massimo se gustato il giorno successivo alla preparazione in quanto tutti i sapori avranno modo di amalgamarsi alla perfezione tra loro, anzi, direi che è assolutamente tassativo consumarlo il giorno dopo in quanto fatto e mangiato non rende come dovrebbe...
nel caso il giorno dopo lo spezzatino si fosse un pò asciugato, al momento di scaldarlo aggiungere un pò d'acqua calda e farla insaporire un pò.



mercoledì 5 novembre 2014

Avviso rivolto a tutte le amiche che mi seguono:


Il blog chiude tre settimane in quanto domani parto in Sardegna dai miei genitori e da mia nonna (di quasi 95 anni) con i quali non mi vedo da quattro mesi...
Dal momento che non ho la possibilità di accedere ad internet per tre settimane non posterò ricette e non potrò lasciare commenti nei vostri blog.
Ci sentiamo al mio ritorno e vi ringrazio sempre tantissimo per tutto l'affetto e la gentilezza che mi mostrate  attraverso i vostri commenti:)) grazie di cuore a tutte:))).
Un abbraccio e ancora grazie mille:))   

martedì 4 novembre 2014

Lenticchie in umido






Una ricetta semplicissima appartenente  a mia madrina, modificata da me in quanto lei è solita utilizzare le lenticchie in scatola mentre io ho impiegato quelle secche, acquistate al mercato rionale che nel paese in cui vivo ha luogo una volta la settimana.
Nel mio stesso blog, in passato, ho postato due ricette aventi come ingrediente base la lenticchia: le lenticchie a cassola (per vedere la ricetta cliccate qui) e il minestrone di lenticchie (se vi interessa visualizzarla cliccate qui) entrambe appartenenti a mia madre.
Questa che mi accingo a postare, come già scritto, appartiene a mia madrina che abita in Sardegna:).
La sua semplicità è notevole ma ho deciso di pubblicarla sia perchè ormai siamo in Autunno (per quanto le temperature sono molto miti e per niente fredde pare sia arrivato finalmente anche qui da me:))) e piatti simili a base di legumi sono generalmente molto graditi e sia perchè sono stata invitata a partecipare ad un contest incentrato sulle ricette a base di lenticchie dalla mia amica blogger Kiara del blog Kucina di Kiara
Una mia nota personale: sto cercando, o almeno, avrei intenzione, di eliminare il dado vegetale che normalmente impiego per cucinare i legumi e sostituirlo con quello realizzato a casa, con verdure fresche  e sale, quanto prima mi decido e lo preparo secondo una ricetta che avevo adocchiato già da tempo sul web, mi pare sul forum di coockaround...
ma ecco la ricetta:

Ingredienti: dose per 2 persone

150 gr di lenticchie secche
1 bel cucchiaio colmo di concentrato di pomodoro (sceglierne uno di buona qualità.Tempo fa avevo quello fatto in casa che era eccezionale. Purtroppo l'ho finito....:(((((
2 foglie di alloro
1\2 cipolla bianca medio piccola
1 spicchio d'aglio non troppo grande
olio extravergine d'oliva
1\2 dado vegetale (si può sostituire con il sale ma il sapore cambia un pò, altrimenti, e penso sia la soluzione migliore, sostituirlo con quello fatto in casa. Quanto prima lo vorrei realizzare:))
pepe nero (io mi sono dimenticata di metterlo)

Mettere le lenticchie in una terrina con acqua giusto per lavarle (io non le lascio a bagno per molto tempo, al contrario di altri legumi).
Versare del'olio extravergine d'oliva in un tegame e farvi soffriggere la cipolla e l'aglio tritati senza però farli colorire troppo.


Aggiungere ora il concentrato di pomodoro e scioglierlo bene con il cucchiaio di legno.



Unire acqua q.b calcolando ad occhio la quantità giusta per ottenere alla fine un composto non troppo asciutto ma neanche brodoso, una sorta di via di mezzo, un piatto in umido insomma dove potremo anche bagnare  il pane. Non appena questa bolle unire il dado (o il sale, ma ripeto, il sapore cambia un pò..sarebbe preferibile optare per il dado fatto in casa con verdure fresche e il sale, quanto prima lo devo preparare!), le lenticchie scolate dall'acqua nella quale le abbiamo messe  a mollo per lavarle e l'alloro.
Cuocere scoperto a fiamma media finchè le lenticchie non raggiungono la cottura (circa 30\45 minuti..dipende poi dalla qualità dei legumi in questione e se le vogliamo più o meno cotte).






Come potete vedere nella foto appena sopra la consistenza è giusta: nè troppo asciutta nè troppo brodosa. 
Inoltre,  se decidiamo di consumale  dopo diverse ore (quindi il piatto si può preparare in anticipo) è necessario che la preparazione non si asciughi troppo poichè il sughetto con il passare delle ore tende un pochino  a rapprendere  e qualora l'avessimo fatto asciugare troppo correremo il rischio di trovarci davanti a una pietanza asciutta anzichè in umido..e il che non è affatto piacevole:((
Il mio consiglio in definitiva è il seguente: qualora volete preparare il piatto in anticipo cercate di non farlo asciugare troppo ma al tempo stesso di non lasciarlo troppo brodoso in quanto anche il tal caso non sarebbe piacevole...

Io le ho consumate dopo diverse ore ed ecco come appaiono:



Spero che questa foto renda l'idea di una consistenza nè troppo asciutta nè troppo brodosa.
Non avendole fatte asciugare troppo dopo qualche ora il sughetto si è un pò rappreso ma non al punto da trovarmi davanti  un piatto asciutto!!!

Con questa ricetta partecipo al contest di Kiara