


Prima di accingermi a scrivere il post ci tenevo a fare tante precisazioni riguardo questo dolce che vi prego vivamente di leggere!!! Non andate direttamente alla ricetta ma leggete quanto sto per scrivere!!!!
Iniziamo quindi a parlare delle origini di questo dolce, che mia nonna era solita realizzare a partire dagli anni '70 e forse (ma di questo non sono sicura) anche prima.
La fonte è sua cognata, la quale, a sua volta ebbe la ricetta in questione da una ragazza che di tanto in tanto le dava una mano nei lavori domestici..si tratta di un dolce al cucchiaio sicuramente buonissimo ma oggi improponibile...soprattutto ed essenzialmente per un ingrediente utilizzato per la sua realizzazione, attualmente tra quelli in assoluto più demonizzati, se non quello più demonizzato...ma per non demonizzare anche il dolce (che, ripeto, è veramente buonissimo) bisogna contestualizzarlo nel periodo specifico in cui è stato creato!!
Dovete considerare che oggi tanti ingredienti sono stati rivalutati alla luce probabilmente di studi o ricerche da parte di esperti e ritenuti dannosi per l'organismo..anche negli anni '70 vi erano tentativi in questo senso, ma pare che la tendenza fosse per certi versi opposta!!!Mio padre mi raccontava ad esempio che in quel periodo vennero espressi giudizi non propriamente positivi nei confronti dell'olio extravergine d'oliva al contrario di quello di semi,ritenuto leggero e con proprietà benefiche per il nostro organismo...un'altra convinzione abbastanza radicata era che il burro facesse male, al contrario della margarina: più sana e leggera in quanto al 100% vegetale..il condizionamento era talmente forte che vi erano persone che la utilizzavano e per le preparazioni più disparate, perfino in luogo dell'olio extravergine per preparare un soffritto, anche al posto del burro per una besciamella e per tante altre preparazioni in cui era previsto questo sostituendolo talvolta in parte e spesso del tutto....porto a testimonianza di quanto affermo un ricettario per la pentola a pressione degli anni '70, scritto da Lisa Biondi (qualcuna di voi lo ricorda? Si tratta di un libricino verde chiaro dato in omaggio con la pentola a pressione datato 1974, mi pare) nelle cui ricette segnalate spesso compare la margarina come ingrediente al posto dell'olio extravergine (presente assai raramente o forse addirittura mai) o al posto del burro (per quanto mi pare che compare anche quest'ultimo, in alternanza alla margarina).. e ricordo anche una sorta di enciclopedia culinaria in tre volumi datata 1973 che possiede ancora mia madre 'I mille menù' da una vita sempre nel mobile della cucina. Al suo interno: un'infinità di ricette aventi un'impostazione a livello di ingredienti, di grassi (grande uso di margarina e burro e scarsa di olio extravergine d'oliva) e perfino di abbinamenti che oggi difficilmente troveremo nei moderni ricettari, nelle trasmissioni di cucina e nel web!
Ecco, questo è il contesto in cui dovete inserire il dolce in questione, concepito in un periodo, dal punto di vista culinario, differente rispetto i nostri giorni, sia perchè si ritenevano salutari alcuni ingredienti oggi demonizzati e sia perchè non vi era, al contrario di oggi, la convinzione che tanti alimenti fossero dannosi per la nostra salute...si pensava solo alla bontà del cibo, a rendere saporite le pietanze senza preoccupazioni di alcun tipo..atteggiamento oggi considerato sicuramente incosciente ma da capire poichè dovuto indubbiamente al fatto che allora tante cose si ignoravano....
Dopo aver fatto questa lunga prefazione (per giustificare e capire il perchè vi è la margarina tra gli ingredienti: un grasso che io non utilizzo mai e che ho acquistato per realizzare questo dolce buonissimo ) volevo evidenziare il valore affettivo che ha questo dolce al cucchiaio per me: mia nonna era solita realizzarlo negli anni '70 '80, quindi più volte ho avuto modo di assaggiarlo da bambina, qualche volta l'ha preparato anche mia madre (ottima, bravissima cuoca ma negata per i dolci .....qualche volta anche lei l'ha realizzato e fatto assaggiare ad amiche che non lo conoscevano. E ai tempi il fatto che vi fosse la margarina veniva considerato normalissimo, proprio perchè,tornando al discorso di prima, si ignorava che facesse male alla salute).
Quando io, una volta adulta e appassionata di cucina ho voluto replicarlo (le dosi sono trascritte nel quadernetto di mia nonna, la quale,una decina di anni fa e forse anche di più, mi fece vedere anche il procedimento) ho tentato di apportare modifiche (sostituendo la margarina con il burro) non ne sono rimasta soddisfatta..al contrario, utilizzando la margarina la resa è mille volte meglio..e, al contrario di quanto si può pensare, non si sente affatto, essendoci anche una crema al cioccolato che rende il dolce golosissimo.
Non so se qualcuna di voi, per il fatto che ci sia la margarina lo voglia provare..io vi consiglio vivamente di provare a realizzarlo almeno una volta, anche una sola volta (per una volta non si muore;) in quanto merita davvero e questo ve lo posso assicurare e garantire..credetemi..non ve ne pentirete!!!!!!!!!!
Ecco finalmente la ricetta:
Ingredienti (dose per una teglia usa e getta di alluminio da 6 porzioni)
200 gr di Gradina (ebbene si...la margarina anni '70, quella preparata ancora secondo ricetta originale..non provate a sostituire con la Vallè perchè non va bene!)
300 gr di zucchero a velo (mia modifica in quanto era previsto lo zucchero semolato che non si scioglieva mai anche utilizzando quello extra fine..e, per quanto si lavorava con le fruste, i granellini si sentivano sempre!!! Considerato questo ho provato ad utilizzare lo zucchero a velo e ovviamente il risultato è decisamente meglio perchè si scioglie subito;). Altra modifica apportata riguarda la quantità di zucchero utilizzata: nella ricetta originale ne erano previsti 400 gr!!! (un pò troppi, 300 gr vanno benissimo, non sono troppi nè pochi, è la quantità perfetta;)
2\3 uova medie freschissime (la ricetta originale ne prevedeva 4...io ne ho utilizzato tre ma potrebbero andare bene anche due..considerate che la consistenza di questa sorta di crema deve risultare soda e ben montata,un pò come gli albumi montati a neve, se raggiungete il risultato suddetto con due uova fermatevi pure a questo punto;). Ovviamente le uova devono essere freschissime , non essendo prevista la pastorizzazione (negli anni'70 non ci pensavano)
1 confezione grande di biscotti Oro Saiwa
per la cioccolata:
4 cucchiai nè colmi nè rasi di cacao dolce e 2 cucchiai di cacao amaro leggermente più rasi, ma di poco
2 cucchiai rasi di farina 00
1\4 di litro di latte
poca acqua
caffè freddo non zuccherato per bagnare i biscotti
cacao amaro per spolverizzare alla fine
Lavorare la Gradina in un pentolino dai bordi alti e stretto di alluminio pesante..unire poco per volta lo zucchero a velo sbattendo contemporaneamente con le fruste elettriche...
Unire (poco per volta) le uova, cioè rompere il guscio creando un buchino nella punta e aggiungere prima un pò di albume, lavorare con le fruste in azione e unire quindi il rosso..ecc, il tutto poco per volta e continuare a lavorare finchè il composto non risulterà gonfio e sodo (un pò come gli albumi montati a neve..per quanto riguarda la quantità delle uova io ne ho utilizzate tre ma voi dopo due fate la prova e se vedete che il composto è ben montato e sodo e un eventuale uovo lo farebbe impazzire fermatevi..se al contrario a vostro parere potrebbe reggere unire ancora un altro uovo..vedete voi;).
A questo punto conservare questa sorta di crema in frigo e preparare la cioccolata:
setacciare in una terrina i due tipi di cacao e la farina..
In un pentolino antiaderente versare latte e acqua, mescolare per amalgamare un pò con un cucchiaio di legno..
accendere il gas (fiamma bassa) e quando il composto risulta un pò riscaldato unire (poco per volta, con l'ausilio di un colino o setaccino per evitare grumi e mescolando continuamente e sempre nello stesso verso con un cucchiaio di legno) i due tipi di cacao e la farina che avevamo precedentemente setacciato nella terrina.
Farla quindi raffreddare completamente.
Passare ora alla composizione del dolce: versare nel fondo poca crema bianca...
bagnare molto velocemente gli oro Saiwa girandoli contando velocemente fino a 10 e girandoli velocemente da una parte all'altra come potete vedere in foto...
UNO
DUE
TRE
QUATTRO
CINQUE
SEI
SETTE

OTTO

NOVE

DIECI

MI RACCOMANDO: IL CONTO DEV'ESSERE DAVVERO VELOCISSIMO COSì COME IL MOVIMENTO IMPRESSO SUI BISCOTTI PER GIRARLI DA UNA PARTE ALL'ALTRA PER BAGNARLI..SOTTOLINEO QUESTO IN QUANTO NON DEVONO ESSERE TROPPO INTRISI Nè TROPPO POCO BAGNATI E SE SEGUITE LA MODALITà DA ME INDICATA AVRANNO LA CONSISTENZA GIUSTA E DOPO IL RIPOSO IL TAGLIO RISULTERà AGEVOLE E LA CONSISTENZA DEGLI STESSI BISCOTTI PERFETTA!!
Sistemarli man mano a scolare in un piatto piano in ceramica come vedete in foto:)
Ora fare un primo strato di biscotti disposti in posizione orizzontale, spalmare la cioccolata sopra di essi e coprire con la crema bianca..fare un secondo strato di biscotti disposti in posizione verticale, spalmare la cioccolata e sopra la crema bianca..il terzo strato avrà i biscotti disposti in posizione orizzontale, spalmati dapprima con la cioccolata e poi con la crema bianca.
Fare in tutto tre strati di biscotti alternando la loro disposizione secondo la sequenza da me indicata e ricordando che la cioccolata va sempre spalmata negli oro saiwa!!
E cercare di coprire tutti gli spazi vuoti....
purtroppo mi sono accorta di aver fatto solo la foto del secondo strato con i biscotti disposti verticalmente, ma sono sicura che il procedimento è abbastanza chiaro;)in caso contrario chiedete pure:)
mentre la foto delle coperture di cioccolata e crema bianca è relativa al primo strato (dei biscotti disposti orizzontalmente, infatti è bassino per questo!!Scusate ma avevo dimenticato di fotografare il primo strato ...quando me ne sono accorta avevo già spalmato la cioccolata:(((
sopra la cioccolata spalmare la crema bianca....
Arrivati al terzo e ultimo strato (biscotti disposti orizzontalmente e spalmati dapprima di cioccolata e poi di crema bianca) spolverizzare di cacao amaro...
Coprire benissimo con la carta di alluminio e conservare in frigo (no nel ripiano più alto ma priediligere quelli più bassi).
Preparare la torta di caffè almeno due giorni prima (risulta molto più buona in quanto si insaporisce ulteriormente e in modo davvero notevole: un giorno prima è secondo me poco).
Ecco le fette:
L'ultima fetta....
Sarà anche un dolce degli anni '70, concepito in un contesto culinario a noi lontano (particolare non da poco e che aiuta a capire la presenza di determinati ingredienti) ma è DI UNA BONTà E DI UNA GODURIA UNICA, QUESTO è FUORI OGNI DUBBIO!!!!!