Questa ricetta è per me speciale in quanto appartenente a mia nonna, venuta a mancare (come tantissime di voi sanno) lo scorso anno e alla quale sono e sarò sempre legatissima...
si tratta di una preparazione tipica della Sardegna la cui differenza, rispetto a quella più nota e diffusa sta essenzialmente ed esclusivamente nella forma più grande (se avete avuto modo di assaggiarli avrete notato che is malloreddus tradizionali realizzati a livello industriale ma anche artigianale sono più piccoli, pur avendo la medesima forma di quelli da me realizzati:).
Per quanto riguarda l'impasto anche questo ricalca gli ingredienti base eccetto per la presenza della patata lessa schiacciata (aggiunta di mia nonna, la quale affermava che questa conferiva maggiore leggerezza).
Is malloreddus vengono realizzati con il cestino tipico sardo (detto 'su xibiru') adibito allo scopo e spesso anche utilizzato al tempo stesso come ornamento, appeso alle pareti delle cucine sarde. Dopo aver creato un cordoncino sottile tipico degli gnocchi, si tagliano pezzetti non troppo piccoli con il coltello i quali vengono passati, schiacciando bene il dito, nelle righe del cestino spolverizzate di farina creando in questo modo is malloreddus.
Questi verranno cotti in abbondante acqua salata e conditi o con sugo di pomodoro semplice (cipolla, conserva e basilico) o con sugo di salsiccia..ottimi anche con quello delle polpette.
Mia nonna li preparava e condiva con tanto di salsa e formaggio grattugiato una mezz'oretta prima di portarli a tavola nella terrina tipica sarda in terracotta (detta'sa scivedda') o in un piatto fondo di ferrosmalto..li copriva benissimo in modo che si mantenessero caldi. Giustificava tale procedura affermando che con il riposo is malloreddus si sarebbero insaporiti ancora meglio e in conseguenza a ciò sarebbero risultati molto più buoni. Vi consiglio vivamente di replicare questo in quanto vi posso garantire che il piatto guadagna davvero in sapore;).
Una ricetta che voglio proporre in quanto per me importantissima..e il suo valore affettivo è immenso..ho sempre il ricordo de is malloreddus preparati da mia nonna (dalla quale appresi la ricetta ) e il loro sapore era davvero speciale..forse perchè sono i ricordi che ci legano alle persone speciali a rendere tale tutto ciò che preparavano...a maggior ragione quando, come in questo caso, si tratta di una ricetta veramente valida (come tutte quelle che lei realizzava del resto...diverse delle quali le ho già postate nel blog:))).
Ma ecco la ricetta:
Ingredienti: (questa dose è abbondante per quattro persone..facendo mezza dose come me viene meno abbondante e credo potrebbe bastare per tre persone...)
500 gr di farina di semola rimacinata
250 gr di patate lesse schiacciate con il passapatate
1 pizzico abbondante di zafferano (mia nonna utilizzava sempre quello di San Gavino Monreale, particolarmente pregiato)aggiunto e amalgamato alle patate schiacciate
sale (metterlo nell'acqua nella quale andremo a bollire le patate, sbucciate, tagliate a dadini e passate nello schiacciapatate ancora calde
1 uovo medio
poca acqua (nella quale avremo sciolto un pizzico di sale). Considerate che l'impasto non deve risultare troppo molle quindi aggiungerla a poco a poco fino al raggiungimento della giusta consistenza
per la salsa (nel mio caso semplice ma si abbina perfettamente quella con la salsiccia o con le polpette;)
1 bottiglia di conserva di pomodoro fatta in casa
questa è la foto di quella da me utilizzata
per vedere com'è stata realizzata cliccate qui. Quest'anno l'abbiamo fatta solo con il pomodoro ciliegino (nella zona della Sicilia dove risiedo è rinomato, di ottima qualità e dolcissimo..in Estate da il meglio di sè;) ed è di una bontà unica
cipolla bianca
basilico fresco
olio extravergine d'oliva
sale ed eventualmente zucchero q.b.
Preparare la salsa di pomodoro: soffriggere nell'olio extravergine d'oliva...la cipolla finemente tritata
unire la conserva......
coprire e cuocere finchè non è densa . In cottura aggiungere sale e se necessario correggere di zucchero...
quasi a fine cottura unire del basilico fresco spezzettato con le mani...
Lessare le patate a dadini in abbondante acqua salata, scolarle e, ancora calde, passarle nello schiacciapatate.
Unire lo zafferano (io ho utilizzato quello di San Gavino Monreale che si trovava a casa di mia nonna avvolto in questa carta inserita all'interno di una boccetta di vetro)
e amalgamare..
In una terrina versare la farina di semola rimacinata e aggiungere le patate...amalgamare bene con le mani e unire un uovo intero (io ho fatto mezza dose e ne ho aggiunto metà...per calcolare il peso l'ho inserito all'interno di un bicchiere di plastica il cui peso è irrisorio e ne incorporato metà).
Amalgamare bene e aggiungere poco per volta acqua (nella quale avremo sciolto un pizzico di sale fino) q.b. ad ottenere un composto non troppo molle...
ecco l'impasto ruvido e grezzo prima di essere passato nella macchinetta per tirare la pasta...
Dividerlo in pezzi (e coprire con la pellicola in modo che gli stessi a contatto con l'aria non si seccano) e passarli man mano (dopo averli appiattiti con il mattarello) nella macchinetta per tirare la pasta solo nel livello che permette di ottenere lo spessore più grosso (nella mia: versione nuova ed elettrica dell'Imperia corrisponde al livello 6, ma nell'Imperia tradizionale manuale ricordo che corrisponde a 1...) finchè l'impasto non risulterà liscio ed omogeneo...
Piegare man mano i pezzi d'impasto così passati in due (come vedete in foto) spolverizzando leggerissimamente di farina una metà in modo che non si attacchino tra loro e coprirli benissimo con la pellicola....
A questo punto aprire le sfoglie (se troppo grandi tagliarle a metà) e iniziare ad arrotolarle iniziando a piegare dai bordi superiori
scendendo verso il basso
e (contemporaneamente ) arrotolando fino muovendo i palmi delle mani dal centro ai bordi estremi (che andranno arrotondati) creando in questo modo un cordoncino tendenzialmente sottile come potete vedere in foto...circa un dito di spessore..o poco meno....
Ricavare con il coltello tanti pezzetti, non troppo piccoli...
Infarinarli (sopra un piano cosparso di farina e passarli in 'su xibiri' (il cestino sardo per realizzare is malloreddus) anch'esso leggermente spolverizzato di farina.
Passare man mano i pezzetti di pasta nelle righe di su xibiru premendo bene con il polpastrello del pollice ricavando così is malloreddus
Sistemarli man mano in un canovaccio da cucina spolverizzato di farina...
Scolare is malloreddus, versarli nella terrina e condirli con altra salsa e formaggio grattugiato..a questo punto mia nonna copriva tutto affinchè si potesse mantenete caldo e faceva riposare una mezz'oretta prima di servirli a tavola cosichè i sapori potessero amalgamarsi meglio tra loro;)