lunedì 16 giugno 2014

Seppie in umido con patate e piselli






Ancora un'altra ricetta che ho realizzato in Sardegna durante la permanenza presso i miei:).
Si tratta di un secondo (ma potrebbe essere considerato anche un piatto unico, data la presenza di patate e piselli...) piatto di mare tipico della zona del cagliaritano..nello specifico la ricetta che mi accingo a postare appartiene a mia madre, la quale è solita prepararla da tempo..... fin da quando ero piccola....considerato ciò potete immaginare come per me rivesta un certo valore affettivo in quanto mi fa tornare con la mente indietro di una trentina d'anni, e il mio pensiero va a mia madre intenta a preparare questo piatto che ho imparato ad apprezzare ancora di più con il passare degli anni, per quanto l'abbia sempre mangiato fin da bambina....
si tratta di seppie cucinate in umido con patate piselli..un piatto saporitissimo che dà il meglio di sè il giorno successivo alla preparazione ( come del resto la maggior parte dei piatti in umido). In conseguenza a ciò (qualora lo vogliate provare) vi consiglio vivamente di prepararlo in anticipo di un giorno in modo che i vari ingredienti che lo compongono possano ben insaporirsi tra loro...
ma ecco la ricetta:

Ingredienti:

2 seppie medie pulite, spellate e tagliate a pezzi di media grandezza
4 patate medie
abbondante prezzemolo fresco tritato
1 pomodoro fresco medio maturo e due pomodori freschi maturi più piccoli
1 grosso spicchio d'aglio
3 pomodori secchi (due chiari e uno più scuro, cioè invecchiato. Quest'ultimo conferisce ai cibi un sapore più intenso)
concentrato di pomodoro q.b.
piselli a piacere (i miei erano stati conservati da freschi in freezer, quindi erano congelati)
peperoncino
sale grosso
olio extravergine d'oliva

Scaldare dell'olio extravergine d'oliva in una padella a fuoco moderato.
Quando è pronto unire le seppie e cuocerle per circa 15 minuti....


a questo punto aggiungere l'aglio tritato e il peperoncino..fare rosolare il tutto.....


quindi unire il pomodoro fresco a pezzi, quello secco sciacquato bene sotto l'acqua corrente in modo che possa perdere i semi ed un eventuale eccesso di sale (oppure in alternativa lo possiamo mettere a mollo in una ciotolina contenente acqua per dissalarlo) e il concentrato di pomodoro ( la quantità necessaria a conferire colore alla preparazione). Salare q.b


Cuocere finchè il pomodoro risulterà del tutto sfatto....a questo punto unire le patate  a tocchetti medi, coprire e cuocere ancora un pò...


qualora i piselli dovessero essere fini unirli a metà cottura delle patate. Se, al contrario, sono più grossi (come in questo caso) 5\7 minuti dopo aver aggiunto le stesse...


se il composto si dovesse asciugare, aggiungere, in cottura, un pò d'acqua....
cuocere fino ad avvenuta cottura del tutto...
quasi al termine della cottura unire abbondante prezzemolo fresco tritato.


Il piatto può essere preparato anche con un giorno d'anticipo, avendo l'accortezza di lasciare abbastanza sughetto. Se, nonostante tale accorgimento, la preparazione dovesse risultare ugualmente asciutta, al momento di scaldarla aggiungiamo un pò d'acqua e facciamo raffinare, insaporire il sughetto che si viene a creare....


Con questa ricetta partecipo alla raccolta 'La via dei sapori' ideata da Serena e Arianna


lunedì 9 giugno 2014

Gnocchetti sardi con sugo di agnello


Un  primo piatto con un sugo saporitissimo la cui ricetta è entrata a far parte del ricettario di mia madre già da diversi anni. La fonte è una raccolta che anni fa fece il quotidiano sardo con le ricette inviate dagli stessi lettori. Si tratta fondamentalmente e in gran parte di ricette tipiche regionali (ma non solo), alcune delle quali sono state pubblicate  nel mio stesso blog:).
Questo che mi accingo a postare è un gustosissimo primo piatto che vi consiglio vivamente di provare: fondamentale per una perfetta riuscita della ricetta è l'utilizzo di una materia prima di qualità quale l'agnellino da latte. Come scritto anche in altri post, relativamente a ricette tipiche precedentemente postate, in Sardegna vi è un notevole consumo di agnellini (ma anche capretti, maialetti) da latte il cui sapore è buonissimo e decisamente più delicato rispetto allo stesso animale in età più adulta
Ma ecco la ricetta, realizzata durante la mia permanenza in Sardegna:)

Ingredienti: (dose per 4\6 persone)

500 gr di gnocchetti sardi
1 kg di polpa di agnellino da latte a pezzi non troppo piccoli nè eccessivamente grandi ( io ho lasciato qualche osso eliminando solo quelli più evidenti in quanto  la loro presenza insaporisce maggiormente la salsa)
1 bottiglia di conserva di pomodoro fatta in casa (sostituibile con 1 kg di pomodori pelati e passati di ottima qualità)
1 cucchiaio di concentrato di pomodoro di ottima qualità
1 cipolla bianca
2 spicchi d'aglio
basilico fresco
1 pizzico di zafferano
olio extravergine d'oliva
sale
pecorino sardo grattugiato

Operazione preliminare da compiere è quella di tagliare l'agnellino a pezzi non eccessivamente piccoli (ma neanche troppo grandi) lasciando qualche osso ed eliminando solo quelli più evidenti in quanto la loro presenza contribuisce  a conferire alla salsa un sapore maggiore.
Tritare l'aglio e affettare finemente la cipolla.
Soffriggere il trito in 4 cucchiai di olio extravergine d'oliva.


Quando questo è ben appassito aggiungere l'agnello e rosolarlo con cura per una decina di minuti.


A questo punto unire la conserva di pomodoro fatta in casa ( o i pelati passati di ottima qualità) e un cucchiaio di concentrato di pomodoro..salare....


e cuocere a fiamma media inizialmente scoperto quindi coperto per circa 1 ora.
Avere comunque l'accortezza di controllare: a fine cottura la carne dovrà risultare tenera, cotta alla perfezione e il sugo bello denso..
a fine cottura aromatizzare con qualche foglia di basilico fresco spezzettato con le mani e un pizzico di zafferano.


Cuocere gli gnocchetti in abbondante acqua salata, scolarli e condirli con il sugo.
Cospargerli di pecorino sardo grattugiato.


nb: ovviamente la quantità di salsa per condire gli gnocchetti è a piacere, io tendo sempre ad abbondare, qui un pò meno in quanto altrimenti questa avrebbe coperto troppo gli gnocchetti (e anche i pezzetti di carne) e la foto non avrebbe reso come avrei voluto..poichè gli ingredienti principali  sarebbero stati poco visibili....

Con questa ricetta partecipo alla raccolta 'La via dei sapori' ideata da Serena e Arianna

lunedì 2 giugno 2014

Muggine a 'Scabecciu (e grazie mille Paola!!!)





Sono di recente tornata dalla Sardegna, dove ho trascorso tre settimane in compagnia dei miei cari:)...... voglio innanzitutto ringraziare di cuore tutte le amiche che hanno lasciato  commenti nel mio blog e che non ho fatto in tempo a salutare in quanto, come avevo scritto nell'ultimo post, presso i miei non ho la possibilità di accedere ad internet...grazie mille a tutte:))).
La  ricetta che mi accingo a postare appartiene a mia nonna (di 94 anni)...... in passato era solita prepararla molto spesso...
si tratta di un piatto di mare tipico della zona del cagliaritano......un piatto antico, un tempo di sicuro molto più diffuso...pensate che mia nonna, considerando il fatto che tale preparazione si mantiene benissimo per molti giorni (anzi, più tempo passa migliore è la sua resa in quanto si insaporisce maggiormente risultando in conseguenza a ciò ancora più buona) preparava un barattolo di  muggini a scabecciu per mio nonno il quale si recava spesso fuori per motivi di lavoro (parlo degli anni '50, forse 40 ma anche '60). Certamente il piatto (come del resto tantissimi altri appartenenti alla cucina tradizionale di molte regioni) non si può definire light poichè fritto...però è davvero buonissimo, e vi consiglio vivamente di provarlo....
la ricetta prevede una preliminare frittura dei tranci di muggine (mia nonna aggiunge anche la testa dello stesso, dopo averla tagliata a metà nel senso della lunghezza..io non la amo..ma c'è a chi piace.....) precedentemente passati nella semola fine e cotti in olio ben caldo (espediente che scongiura un assorbimento eccessivo dell'olio di frittura da parte del pesce con un conseguente pessimo risultato). A fine cottura deve acquisire un colore molto dorato e una consistenza asciutta con la bella crosticina...
A parte avremo soffritto abbondante cipolla bianca nell'olio extravergine (io utilizzo questo, mia nonna  invece un pò dell'olio di frittura dello stesso pesce. Indubbiamente la preparazione guadagna in sapore ma risulta, per il mio gusto personale più pesante, quindi io che ho lo stomaco delicato non lo utilizzo, ma se voi non avete questo tipo di problema lo potete utilizzare;). Quando questa risulterà appassita aggiungeremo polpa di pomodoro finissima (o conserva), aceto di vino bianco (non troppo abbondante nè scarso al punto da non sentirsi) e faremo cuocere la salsa.
A questo punto dovremo passare alla composizione del piatto: in una pirofila di dimensioni adeguate oppure, qualora volessimo trasportare il piatto per portarlo fuori (come faceva mia nonna) in  un contenitore di vetro (assolutamente non di plastica) con coperchio a chiusura ermetica alterneremo strati di salsa e di pesce. la prima dovrà essere abbondantina in quanto il primo tende un pò ad assorbirla con conseguente diminuzione di volume della stessa....
ma ecco la ricetta, preparata durante la mia recente permanenza in Sardegna....

Ingredienti:(le dosi qui sono un pò 'ad occhio')

un muggine di dimensioni grandi o medio\grandi (il mio apparteneva alla seconda categoria, come potete constatare dalla foto)
semola fine
sale
olio di semi di arachide per friggere

1 cipolla bianca grande e una medio grande
polpa di pomodoro finissima (o conserva)
aceto di vino bianco (in quantità non eccessiva nè troppo scarsa)



Operazione preliminare da compiere è quella di pulire il pesce: eviscerarlo, squamarlo e lavarlo bene sotto l'acqua corrente in modo da eliminare eventuali residui di squame.


Tagliarlo a pezzi di medio spessore come in foto , compresa la testa che andrà tagliata a metà nel senso della lunghezza...


Passare il  pesce nella semola fine e fare in modo che questa rivesta bene tutte le sue parti...


Friggere il muggine in olio caldissimo finchè non avrà assunto un colore molto dorato come nella seconda foto...scolarlo con la schiumarola, adagiarlo su carta assorbente da cucina e salarlo..



Preparare la salsa: versare in un tegame dell'olio extravergine d'oliva e la cipolla affettata (mia nonna utilizzava un pò dello stesso olio di frittura del pesce). Cuocere finchè questa non risulterà appassita....


a questo punto aggiungere la polpa di pomodoro (o la conserva), cuocere un pò e unire aceto in quantità nè troppo eccessiva nè scarsa, si deve sentire ma non in modo esagerato e fastidioso..io consiglio di assaggiare ed eventualmente aggiungerne poco per volta....
Portare a cottura la salsa...


In un barattolo di vetro di adeguate dimensioni a chiusura ermetica (come quello in foto) versare un primo stato di salsa (abbondantino...)


adagiare un primo strato di pesce...


coprirlo con salsa (sempre un pò abbondantina)....


proseguire allo stesso modo fino ad esaurimento degli ingredienti.....
una volta che il composto si sarà perfettamente raffreddato chiudere il barattolo e conservarlo in frigo..grazie all'aceto si conserva benissimo per molti giorni, con il trascorrere del tempo risulta ancora più buono in quanto si insaporisce maggiormente...
aggiornamento al post: dimenticavo di specificare che il pesce deve assumere un colore dorato ma non dev'essere lasciato per un tempo eccessivo nell'olio in quanto si potrebbe indurire compromettendo la bontà della preparazione...



Infine voglio ringraziare di cuore la mia carissima amica blogger Paola del blog Non Solo Delizie per avermi assegnato questo bellissimo e graditissimo premio, legato ai rapporti di amicizia virtuale che si instaurano tra blogger e che voglio assegnare a tutte le carissime amiche che mi seguono in quanto vi considero tutte speciali:))).
Ringrazio ancora tantissimo Paola, che è stata carinissima  e gentilissima a pensare a me e vi invito ad andare a visitare il suo bellissimo blog:)))



Con questa ricetta partecipo alla rubrica 'La via dei sapori' ideata da Serena  e Arianna

domenica 11 maggio 2014

Avviso importante rivolto a tutte le amiche che mi seguono: il blog chiude per 3 settimane

in quanto domani parto in Sardegna dai miei  genitori e da mia nonna (di 94 anni).
La mia permanenza sarà, appunto di tre settimane, durante le quali non avrò la possibilità di accedere ad internet e in conseguenza a ciò non posterò ricette nè potrò lasciare commenti nei vostri blog...ci sentiamo al mio ritorno e vi ringrazio sempre tantissimo per tutto l'affetto e la gentilezza che mi mostrate attraverso i vostri commenti:)))
un abbraccio e un bacione e tutte:))

sabato 10 maggio 2014

Biscotti tradizionali da inzuppare nel latte senza strutto(versione in assoluto migliore rispetto tutte le precedenti. Straconsigliata senza ombra di dubbio)



Sicuramente moltissime di voi ricorderanno la saga interminabile dei biscotti che ho postato in passato qui nel blog (e a fine post vi scrivo i link che vi riporterà alle ricette relative, qualora dovesse interessare a qualcuno) diventati, in tutte le loro varianti a livello di ingredienti, consistenza, talvolta sapore i miei biscotti preferiti per la colazione. Si tratta, come scritto nei post precedenti, di biscotti tradizionali della zona del ragusano (li vendono i tutti i panifici ma a me piace prepararli in casa) realizzati con un macchinario antichissimo (datato 1946) appartenente alla zia di mio padre, che manca da trent'anni....avendo il suo quadernetto ho provato molte delle varianti della stessa ricetta..alcune risultano più croccanti, altre a causa del latte e dell'ammoniaca con una consistenza più morbida ma ugualmente gradevole....
questa che mi accingo velocemente a postare (per non risultare troppo noiosa non ho fotografato tutti i passaggi, praticamente uguali a tutte le altre versioni postate) mi è stata data da un'amica dei miei genitori che abita in un paesino vicino al mio. Lei li realizza senza strutto, al contrario di tutte le mie ricette che lo contenevano...li ho provati con una formina (da attaccare alla macchinetta stessa) avente un apertura più piccola, quindi sono risultati più graziosi  rispetto a tutti gli altri.
Sono ottimi davvero..il sapore del  burro non si sente, al contrario di come pensavo io...

ecco la ricetta:

Ingredienti:

1 kg di farina 00
6 uova medie
320 gr di zucchero semolato
250 gr di burro morbido
2 bustine di lievito per dolci
scorza grattugiata di almeno 8 limoni grossi tassativamente non trattati

Versare la farina in una terrina di adeguate dimensioni, unire il burro morbido (io lo tengo qualche ora a temperatura ambiente) e mescolarlo alla stessa con le dita...unire zucchero, lievito, scorza grattugiata dei limoni e le uova.Impastare  il tutto finchè non otterremo un composto omogeneo.
Passarlo, pezzo per pezzo in questo macchinario


Ottenere i biscotti, tagliarli con le forbici e passare la parte superiore nello zucchero semolato...sistemarli in una teglia rivestita di carta forno e cuocerli in forno caldo(statico) a 200° per 15 minuti..
una volta freddi conservarli in una scatola di latta.

Sono buonissimi.....


Ecco i link di tutti i biscotti simili postati....

Biscotti da inzuppare nel latte (ottimi per la colazione) per vedere la ricetta cliccare qui

Biscotti al latte realizzati con il macchinario (altra versione) per vedere la ricetta cliccate qui

Terza versione dei biscotti realizzati con il macchinario (per vedere la ricetta cliccate qui)

Con questa ricetta partecipo alla rubrica 'la via dei sapori'ideata da Serena e Arianna




mercoledì 7 maggio 2014

Coniglio profumato all'arancia e grazie mille Cristina!!!






Ecco una ricetta trovata per caso in una rivista che avevo intenzione di provare già da tempo..a dire la verità si tratta di un coniglio molto particolare, completamente differente, per sapore e aspetto da tutti i vari conigli postati nel mio blog (a fine post scriverò i link di tutte le ricette relative al coniglio già postate, qualora vi dovessero interessare...).
A me e anche a mio marito è piaciuto tantissimo, si tratta di una ricetta molto profumata, buona e adatta particolarmente a chi adora il contrasto dolce\salato nei cibi..oltre al succo dell'arancia (all'interno del quale viene cotto il coniglio) a fine cottura il tutto viene irrorato con un composto formato da scorzette di arancia, aceto, acqua e miele....il tutto conferisce alla preparazione una nota ulteriore, speciale, aromatica e in perfetta armonia con il tutto. Dal momento che per me nelle carni in umido è tassativa la presenza del sughetto ho cotto la carne a fuoco basso in modo da garantirne la presenza costante... noi l'abbiamo consumato dopo qualche ora ma secondo me il giorno dopo è ancora meglio in quanto la carne ha modo di assorbire tutti i sapori. Vi devo confessare che non mi sono attenuta alla ricetta originale ma ho apportato ad essa delle modifiche, dettate da quelli che sono i miei gusti personali o dalla disponibilità di un liquore che ho sostituito a quello previsto in quanto avendolo a casa e utilizzandolo con risultati eccellenti nella preparazione della marmellata di arance, mi sono fidata in quanto ero sicura che non avrebbe stonato con il tutto...
ma ecco la ricetta:

Ingredienti:

mezzo coniglio (nella ricetta originale il peso indicato è 600 gr abbondanti)
1\2 cipolla bianca
1 spicchio d'aglio non troppo grosso
1 arancia grossa (io ho utilizzato la qualità 'novellino' sempre dolce e non aspra)
1 foglia di alloro non troppo grande
1\2 bicchiere di vino bianco (se utilizzate quello in break miscelate metà vino e metà acqua, quindi 1\4 di vino e 1\4 di acqua)
la ricetta originale prevedeva una spruzzata di brandy..io non l'avevo..e ho utilizzato il whisky..tale scelta non è maturata in modo irrazionale ma in quanto ricordavo  di aver utilizzato questo liquore nella preparazione della marmellata di arance e il risultato era ottimo..essendo sempre in tema...per fortuna non mi sono sbagliata, e comunque ne ho utilizzato pochissimo, giusto 1 cucchiaio in quanto ho inteso che non dovevo esagerare con le quantità....
1\2 cucchiaio di miele (io ho utilizzato quello all'arancio e ci stava benissimo........ve lo consiglio:))
1\2 cucchiaio di aceto di vino bianco
1\2 cucchiaio di farina 00
100 ml d'acqua
olio extravergine d'oliva
un pò di burro
sale

Tagliare il coniglio a pezzi non troppo grandi e farlo marinare per 1 ora scarsa (procedimento della marinatura che io utilizzo sempre nelle ricette a base di coniglio per eliminare quel sapore talvolta un pò fastidioso che potrebbe avere).


Scolarlo bene (senza sciacquarlo) in uno scolapasta....


Rosolarlo con 2 cucchiai di olio extravergine d'oliva finchè non avrà emesso l'acqua, poi scolarlo....


Eliminare l'acqua rilasciata dal coniglio e, nella stessa padella versare dell'olio extravergine e un pezzetto di burro, accendere il gas e fare scaldare, quando è pronto unire di nuovo i pezzi di coniglio e farli rosolare bene da tutte le parti finchè non avranno assunto un colore marroncino..


a questo punto unire aglio e cipolla tritati e farli rosolare.....


spruzzare con il vino bianco e fare evaporare....


salare la carne, spolverizzarla con 1\2 cucchiaio di farina, spruzzarla con 1 cucchiaio di whisky (se avete il brandy utilizzatelo in quanto nella ricetta originale era previsto questo liquore) e unire 1 foglia di alloro.



Coprire e cuocere 20 minuti a fuoco basso...
nel frattempo grattugiate con l'attrezzo che vedete in foto la scorza dell'arancia e tenetela da parte.


Spremere il succo della stessa arancia, filtrarlo con il colino e unirlo alla carne. Coprire e cuocere 1 ora  a fuoco basso (per evitare che il composto si asciughi).


In una casseruolina mettere il miele, la scorza dell'arancia, aceto e acqua. accendere il gas e fare sciogliere il miele mescolando con un cucchiaio....


Quando il coniglio ha raggiunto la cottura versarvi il composto preparato, mescolare bene mantenendo la fiamma bassa, spegnere dopo 2 minuti....
Come scritto in apertura al post, noi l'abbiamo consumato dopo qualche ora, ma io sono sicura che il giorno dopo (come tutte le preparazioni a base di carne in umido) sarebbe stato ancora più buono in quanto il coniglio avrebbe assorbito tutti i sapori...se vi piace l'abbinamento della carne bianca con l'arancia..., vi consiglio vivamente di provare questa ricetta, molto profumata, aromatica e buona.
Le foto non rendono granchè, ma vi posso assicurare che il coniglio era molto buono (ho dovuto sistemarlo in un piatto normale in quanto essendo poco in quello di portata, che utilizzo normalmente per le preparazioni a base di carne in umido, rendeva ancora meno, appariva semivuoto....) 



Come promesso vi scrivo i link di tutte le ricette a base di coniglio già postate nel blog, qualora a qualcuna di voi dovesse interessare:)

Conillu a succhittu (per vedere la ricetta cliccate qui)

Coniglio alla siciliana (per vedere la ricetta cliccate qui)

Conillu  succhittu altra versione (per vedere la ricetta cliccate qui)

Coniglio Finto arrosto (per vedere la ricetta cliccate qui)

Conillu a succhittu ancora un'altra versione (per vedere la ricetta cliccate qui)

Conillu a suchittu altra versione ancora (per vedere la ricetta cliccate qui)

Sugo di coniglio (per vedere la ricetta cliccate qui)

Voglio inoltre ringraziare di cuore la mia carissima amica blogger Cristina del blog Coccole di dolcezza per avermi assegnato questo bellissimo riconoscimento


il quale va conferito ai blog che meritano maggiore visibilità..il regolamento prevede che a mia volta lo assegni ad altri 15 blog aventi le medesime caratteristiche..dal momento che per me tutte le amiche che mi seguono meritano visibilità, lo assegno a tutte le mie sostenitrici:)) e ringrazio ancora tantissimo Cristina, che è stata carinissima e gentilissima  a pensare al mio blog, se ancora non la conoscete vi invito ad andare a visitare il suo bellissimo blog, i suoi dolci sono dei veri capolavori:))