domenica 20 aprile 2014

Sa Panada



Si tratta di un preparazione tipica della Sardegna, nello specifico pare che il suo paese d'origine sia Assemini, in provincia di Cagliari (ma su questo punto non tutti sono d'accordo..altri paesi, sempre della zona del Campidano, ne rivendicano la paternità. Ciò che  conta davvero è che il piatto sia buonissimo..in effetti lo è...).
Mia nonna (che ormai è molto anziana, ha 93 anni) l'ha preparata per una vita intera ed era veramente bravissima..le sue panade erano perfette sia esteticamente che per quanto riguarda il sapore......
io ho appreso la ricetta proprio da lei..ma i risultati da me raggiunti sono lontani anni luce dal livello di perfezione raggiunto da mia nonna, per quanto l'impegno da parte mia sia sempre stato presente.......
quando mi trovavo in Sardegna presso i miei ho voluto prepararla, sia per farla assaggiare a mio marito (che non la conosceva)  che a mia nonna, che, per quanto sia lucidissima e del tutto autosufficiente, come potete facilmente immaginare, ha una certa età..e le forze non sono più quelle di una volta ( infatti dice sempre: 'dove sono andati a finire i miei 18 anni?' In riferimento alla volontà di fare tante cose ma purtroppo, a causa dell'età avanzata, di non riuscirci alla perfezione come vorrebbe lei). Qualche volta ha anche preparato sa panada da sola (specie da quando io non abito più in Sardegna) ma si rende conto di avvertire la stanchezza, mentre in passato era sempre in movimento e non si stancava mai....
la fatica principale consiste nel preparare l'impasto..che, non essendo particolarmente morbido è un pò faticoso da lavorare.....
i ripieni sono abbastanza vari: generalmente carne d'agnello ( rigorosamente agnellino sardo da latte) condita con patate, piselli, prezzemolo, pomodoro fresco e secco..altri ripieni previsti sono costituiti da: anguille, coniglio, maiale, verdure....
le panade che mia nonna preparava per la maggiore erano le prime due che ho menzionato.

ecco la ricetta:

Ingredienti: (io fornisco la dose per una panada piccola, nel caso, chi si volesse cimentare nella sua realizzazione volesse fare una prova. Le dosi si possono comunque raddoppiare o triplicare).

300 gr di farina di semola rimacinata (è da anni che mia nonna la utilizza..in passato mescolava la farina 00 alla semola sarda)
1 uovo intero (piccolo)
1 cucchiaio scarso di strutto
poca acqua
sale (sciolto nella stessa acqua)

Per il ripieno:

carne di agnellino da latte (tassativamente) a pezzi con le ossa. Qualora volessimo utilizzare la carne di maiale scegliere la parte più umida, da evitare assolutamente le parti asciutte)
prezzemolo fresco tritato molto finemente
1 pomodoro fresco maturo a pezzi (se sono piccoli metterne anche 2 o 3)
1 pomodoro secco dissalato sotto l'acqua corrente, e tamponato benissimo con carta assorbente da cucina
piselli (da omettere se prepariamo sa panada con carne di maiale)
1 spicchio d'aglio tritato finemente
patate a pezzi di media grandezza
piselli (anche congelati. Quelli che avevo erano freschi ma messi in freezer)
circa 1\2 bicchiere di olio extravergine d'oliva
1 o 2 cucchiai d'acqua

Versare la farina in una terrina. Unirvi lo strutto e amalgamarlo bene alla farina, quindi l'uovo intero e, a poco a poco l'acqua (all'interno della quale abbiamo sciolto il sale). Calcolare che l'impasto non dev'essere troppo morbido, quindi aggiungere acqua poco per volta..ovviamente non dev'essere neanche duro come la pietra..ma neanche molle.molto più duro di quello della pizza e più duro di quello delle scaccie (specialità della zona del ragusano che ho postato).
 Lavorare bene con le mani fino ad amalgamare  il tutto.
Per rendere l'impasto perfettamente liscio (com'è necessario che sia per ottenere un risultato finale migliore anche a livello estetico ) dividere l'impasto in panetti e passarli, dopo averli appiattiti con il mattarello, nella macchinetta per tirare la pasta.



Dapprima passarli nel livello che consente di ottenere uno spessore maggiore (nella macchinetta che avevo a disposizione era il livello 1. Spalmare la sfoglia ottenuta con un pochino di olio extravergine d'oliva o strutto, piegarla a metà e ripassarla ancora qualche altra volta nella macchinetta (sempre al livello 1).
Dopodichè passare la sfoglia al livello successivo di spessore (cioè a 2), la si spalma di nuovo con un pochino di olio o strutto,si piega a metà e si passa ancora altre volte a 2, fino ad ottenere un impasto bello liscio. Tale operazione si ripete con tutte le sfoglie ricavate dal panetto che avevamo tagliato in vari pezzi.
Man mano che le passiamo, copriamo sia quelle da tirare che quelle già tirate con della pellicola trasparente per evitare che si asciughino.
Terminata l'operazione assembliamo con le mani tutte le sfoglie e creiamo un panetto lungo e omogeneo come in foto.

Dividerlo in due parti (tagliandolo con il coltello) che costituiranno il coperchio (più piccolo, circa 1\4 del panetto) e il fondo (più grande).
Conferire a ognuna delle due parti la forma di una pallina ( la parte 'in attesa' va sempre coperta con la pellicola, mi raccomando!!!). Stendere con il mattarello l'impasto  che costituisce il fondo de sa panara ( lo spessore non dev'essere troppo sottile in quanto dobbiamo considerare che all'interno vi è carne cruda che deve cuocere) ma neanche di uno spessore esagerato.
Adagiare questa parte nel fondo della teglia (unta di strutto e spolverizzata di farina, oppure  di olio e spolverizzata di farina). Creare delle pieghe come in foto ( tenere a portata di mano una tazzina d'acqua  con la quale inumidire un pò, con la punta delle dita, la pasta, qualora ci dovessimo accorgere, nel creare le pieghe, che questa è diventata troppo asciutta).



Adagiare il ripieno: versare nel fondo parte dell'aglio e prezzemolo finemente tritati e pomodoro secco spezzettato con le mani.


Sistemare la carne ( in modo che le ossa non buchino la pasta) e condirla con: sale aglio e prezzemolo finemente tritati, pomodoro fresco e secco a pezzi....


adagiare le patate (che avremo precedentemente tagliato a pezzi di medio spessore, condito con sale e aglio tritato cosichè  abbiano modo di insaporirsi).


Infine unire i piselli (ancora surgelati) e condire anche questi con: sale, aglio e prezzemolo tritati, pomodoro fresco e secco a pezzi.


Condire con olio extravergine d'oliva e pochissima acqua (pare che mia nonna non sempre la mettesse).
Coprire con il coperchio (che avremo precedentemente steso con il mattarello e coperto con la pellicola).
Farlo aderire bene con la pasta sottostante sigillando i bordi con le dita. Qualora ci dovessimo accorgere che la pasta è troppa ne eliminiamo una parte con le forbici (in corrispondenza al punto di contatto tra le due estremità congiunte di fondo e coperchio ).
Creare il bordino.


Bucare la superficie con 2 o 3 punte di stecchino (o con la forchetta) e infornare..trattandosi di ripieno di carne i tempi di cottura variano tra 1 ora e mezzo e 2 ore (dipende anche dalle dimensioni della panara) a temperatura moderata (180\200° forno a gas)
Appena sfornata la copriamo con una busta del pane (quelle di carta spessa marroncina) e la avvolgiamo ancora in canovacci da cucina. Facciamo riposare sa panada così per mezza giornata, in modo che la crosta abbia modo di ammorbidirsi e assorbire bene tutti i sapori e il tutto in generale di insaporirsi bene.....
si dovrebbe mantenere tiepida..è buonissima....


Per consumarla si segue un'operazione assai differente rispetto alle scaccie già postate. Mentre queste ultime si consumano tagliate a spicchi, sa panada va scoperchiata e il ripieno va consumato a parte.
La pasta che lo contiene serve da accompagnamento.
Questo vuole la tradizione!





Con questa ricetta partecipo al contest Ricette Regionali del blog Kucina di Kiara

 Con questa ricetta partecipo alla rubrica 'La via dei Sapori' ideata da Serena  e Arianna

venerdì 11 aprile 2014

Scaccia ragusana con i carciofi






Ecco un'altra versione delle scaccie (spero di non avervi annoiate con due pubblicazioni così ravvicinate relativamente allo stesso genere di piatto........per quanto si tratti di versioni differenti..) preparate con un ingrediente di stagione che io adoro tantissimo quale il carciofo..trattandosi di una delle pochissime verdure che mio marito mangia, quest'anno l'ho acquistato spesso e preparato in tutti i modi possibili immaginabili.
Adoro la sua straordinaria versatilità: i risultati che si possono ottenere con questa verdura sono notevoli sia relativamente agli antipasti, ai primi, ai secondi di carne, ai secondi vegetariani, fino ad arrivare alle torte salate realizzate sia con la pasta sfoglia che con l'impasto delle scaccie.
Ho scritto erroneamente che si tratta di un ingrediente di stagione, in realtà è ormai al termine, e in questo periodo riesco a trovarlo a prezzi davvero irrisori e in grande abbondanza...forse per questo motivo l'ho ritenuto un prodotto di stagione....
La scaccia ragusana con i carciofi è, come scritto in apertura al post, una delle varianti delle scaccie, una specialità tipica della zona del ragusano, dove risiedo ormai da quasi quattro anni e alla quale ho dedicato un'etichetta apposita nel mio blog. Questa ricetta appartiene, nello specifico, a mia suocera, ma rispecchia pienamente il modo di preparare tale specialità in questa zona...gli ingredienti sono semplicissimi: carciofi messi a crudo all'interno della scaccia (in modo tale da poter conservare intatto tutto il loro sapore) precedentemente conditi con aglio, prezzemolo, pepe nero, olio extravergine d'oliva, sale e pane grattugiato tostato.Il sapore è però davvero notevole, a me piace tantissimo:))
ma ecco la ricetta:

Ingredienti: (dose per una teglia di circa 26 cm di diametro)

500 gr di farina di semola rimacinata
mezzo cubetto di lievito di birra fresco
25 gr di olio extravergine d'oliva (dovrebbe essere 50 gr ogni kg di farina)
2 cucchiaini da thè di sale
acqua q.b. ad ottenere un impasto non troppo molle nè eccessivamente duro

12 carciofi
2 spicchi d'aglio medi
una manciata molto abbondante di prezzemolo fresco tritato
sale
pepe nero
olio extravergine d'oliva
3 belle manciate pane grattugiato tostato nel padellino

Mettere la farina in una terrina (o nel piano da lavoro) e unirvi l 'olio, il lievito sciolto in pochissima acqua appena intiepidita, unire ora a poco a poco altra acqua e il sale.


L'acqua dev'essere in quantità necessaria a creare un impasto nè troppo molle nè troppo duro, quindi va aggiunta poco per volta. Lavorare bene il composto fino ad ottenere un impasto liscio e bello omogeneo.





Quando è pronto conferirgli la forma di una palla, fare una croce sopra con il coltello e fare lievitare dentro una ciotola ben coperto in luogo lontano dalle correnti (io in genere lo metto dentro il forno spento) per circa 1 oretta o tre quarti d'ora (i tempi di lievitazione sono inferiori a quelli della pizza), quando sarà pronta,  la croce   incisa con il coltello sopra la pasta si dovrebbe spaccare...
Nel frattempo pulire i carciofi (io ho utilizzato solo le teste): eliminare le foglie esterne  più coriacee......pulire ulteriormente eliminando la base delle foglie esterne non particolarmente tenera, tagliare i cuori a metà della metà quindi eliminare la barbetta interna....




Tagliarli ulteriormente a metà: io li ho tagliati in tutto in 6 pezzi, quindi a spicchi non  sottili (spero che dalle foto si possa notare lo spessore....) e sistemarli in una ciotola contenente acqua acidulata con succo di limone....


Sciacquarli sotto l'acqua corrente e farli scolare bene...


Sistemarli in una terrina e condirli con: sale, pepe nero, aglio finemente tritato, prezzemolo fresco finemente tritato, olio extravergine d'oliva abbondante e pane grattugiato precedentemente tostato nel padellino (ho fatto scaldare un pò un padellino appena unto da un nonnulla di olio, quindi ho aggiunto il pane grattugiato e ho mescolato spesso con il cucchiaio di legno finchè non risulta dorato).



Se necessario aggiungere altro olio nel condimento dei carciofi....
dividere l'impasto ormai lievitato in due parti: una costituirà la base e l'altra il coperchio della scaccia. La prima dev'essere ovviamente più grande della seconda...
iniziare a stendere il fondo conferendogli una forma circolare....


rivestire il fondo e i bordi di una tortiera con carta forno sotto (la mia era in alluminio) e adagiarvi il ripieno...


Stendere anche la parte che costituirà il coperchio....


adagiarla a coprire e sigillare benissimo i bordi..eliminare con le forbici eventuale pasta in eccesso...

creare un cordoncino rivoltandolo verso l'interno e punzecchiare la superficie con i nebbi della forchetta...


Cuocere in forno preriscaldato (il mio è a gas ventilato) a 200° per 1 ora. A metà cottura ungere tutta la superficie (cordoncino compreso) con uno scootex imbevuto di olio extravergine d'oliva...alla fine deve risultare bella dorata....
appena sfornata coprirla con un canovaccio da cucina (espediente che consente di mantenere morbido l'impasto) finchè non si sarà raffreddata o perlomeno intiepidita....



Con questa ricetta partecipo al contest La Sicilia nel piatto ideato da 'Come mangio io' e dedicato agli amanti della cucina siciliana





lunedì 7 aprile 2014

Scaccia ragusana ricotta e fave e grazie mille Cinzia!!!








Si tratta di una delle versioni delle scaccie. Nel mio blog ho dedicato a questa specialità, tipica della zona del ragusano, un'etichetta apposita.
La scaccia ricotta e fave  a me piace tantissimo...gli ingredienti che ne costituiscono il ripieno sono di grande semplicità ma la resa è eccellente grazie a una materia prima di alta qualità quale la ricotta ragusana di masseria (ingrediente tassativo e insostituibile) alla quale, tempo fa, avevo dedicato un post apposito qui e alle favette freschissime e tenere (presenti in questo periodo, altro ingrediente tassativo e insostituibile).


Ingredienti: (con queste dosi ho ottenuto tre scaccie)

400 gr di farina di semola rimacinata
20 gr di olio extravergine d'oliva (ne occorrono 50 gr ogni kg di farina)
1 cucchiaino e mezzo da thè di sale
acqua qb ad ottenere un impasto non troppo duro nè troppo molle
poco meno di mezzo cubetto di lievito di birra fresco

(ho aggiornato il post: per le quantità di ricotta indicate nella ricetta 500 gr di farina erano abbondanti; infatti con la pasta avanzata avevo realizzato un mini paninetto, 400 gr sono perfetti;)

1 kg di ricotta ragusana di masseria ( ma io non l'ho messa tutta..trattandosi di due ricotte da 500 gr ciascuna ho utilizzato una ricotta intera e 4 cucchiai colmi dell'altra) fatta scolare almeno 2 giorni in frigo in modo che possa perdere il siero
1 kg di favette freschissime e tenere (io le ho pesate con la buccia)
se necessario un pizzico di sale (assaggiare eventualmente il composto e se la ricotta è saporita già di suo omettere il sale)
pepe nero
olio extravergine d'oliva

Mettere la farina in una terrina (o nel piano da lavoro) e unirvi l 'olio, il lievito sciolto in pochissima acqua appena intiepidita, unire ora a poco a poco altra acqua e il sale.
L'acqua dev'essere in quantità necessaria a creare un impasto nè troppo molle nè troppo duro, quindi va aggiunta poco per volta. Lavorare bene il composto fino ad ottenere un impasto liscio e bello omogeneo.
Quando è pronto conferirgli la forma di una palla, fare una croce sopra con il coltello e fare lievitare dentro una ciotola ben coperto in luogo lontano dalle correnti (io in genere lo metto dentro il forno spento) per circa 1 oretta o tre quarti d'ora (i tempi di lievitazione sono inferiori a quelli della pizza), quando sarà pronta,  la croce   incisa con il coltello sopra la pasta si dovrebbe spaccare...




Nel frattempo preparare il ripieno: sgranare le favette, eliminare la parte superiore come in foto.


eliminare il  rivestimento esterno delle stesse come in foto....


se le favette  sono piccoline lasciarle così come sono, qualora qualcuna dovesse esser un pò più grande dividerla a metà nel senso della larghezza.....


Versare la ricotta in una ciotola e lavorarla un pò con un cucchiaio...aggiungere le fave, olio extravergine d'oliva (non troppo abbondante ma neanche eccessivamente  scarso...) pepe nero. Assaggiare e, se necessario aggiungere un pizzico di sale.
Una mia nota personale: le fave non devono essere troppo abbondanti..devono condire la ricotta, insaporirla, essere presenti ma non in quantità pari o quasi pari a quella della ricotta, in proporzione devono essere meno della ricotta.
Mi è capitato di assaggiare scaccie con una quantità eccessiva di fave tanto che la ricotta si sentiva poco e devo dire che non mi sono piaciute in quanto le fave se troppe 'stufano'.
Seguendo la proporzione da me proposta negli ingredienti il condimento risulta molto buono e gradevole: le fave ci sono, si vedono e si sentono ma non in modo da risultare sgradevoli....
io ho scritto 1kg di fave, ma bisogna considerare che il baccello pesa e che, una volta sgranate non risultavano tantissime (come potete vedere in foto).



 Una volta che l'impasto è lievitato dividerlo  in panetti conferendo loro una forma tonda e stendere la sfoglia in forma circolare di spessore non troppo fine nè eccessivamente grosso...


Adagiarvi il ripieno come in foto....


Chiudere la pasta a mò di calzone e sigillare benissimo i bordi con le dita. Eliminare eventuale pasta in eccesso con un coltello.


Creare un cordoncino e punzecchiare con i nebbi della forchetta...


Adagiare le scaccie in una teglia rivestita di carta forno e cuocerle in forno caldo (io ho utilizzato quello a gas ventilato) a 200° per circa mezz'ora..a metà cottura ungere la superficie della scaccia (cordoncino compreso) con dello scootex imbevuto di olio extravergine d'oliva...... è pronta quando sia il fondo che la parte superiore devono risultare belli dorati....
appena sfornate coprirle immediatamente con un canovaccio da cucina pulito e tenerle coperte finchè non si saranno intiepidite (in questo modo la pasta risulterà morbida).
Buonissime.....



ecco le foto delle fette tagliate, che rende molto più l'idea della loro consistenza ( e bontà) interna.



Volevo inoltre ringraziare la mia carissima amica blogger Cinzia del blog Divertiamo Cinzia per avermi assegnato questo premio così particolare....


Trattandosi di un premio particolare ho avuto inizialmente qualche difficoltà a comprenderlo,  ma mi attengo a riportare le regole:

Questo premio è stato ideato da Hell e asserisce che i blog è il nostro bastone di tuono' e il Boomstick è un premio per soli vincenti, per di più orgogliosi di esserlo.
Il boomstick non si assegna per meriti ma per pretesti o scuse. 
Per conferirlo è assolutamente necessario seguir queste semplici e inviolabili regole:

1) I premiati sono 7. Non uno di pù, non uno di meno. Non sono previste menzioni d'onore
2) i post con cui viene presentato il premio non devono contenere giustificazioni di sorta da parte del premiante riservate agli esclusi a mò di consolazione
3) i premi vanno motivati. Non occorre una tesi di laurea, è sufficiente addurre un pretesto.
4) è vietato riscrivere le regole. Dovete limitarvi a copiarle, così come io le ho concepite.

Qualora una di esse venga disattesa il boomstick award verrà annullato d'ufficio, su questo blog, e in sostituzione verrà assegnato il 



che , al contrario porterà grande sfiga e disonore sul malcapitato.
Dal momento che ho deciso di stare al gioco scelgo 7 persone cui assegnare questo premio motivando l'assegnazione stessa:
ho iniziato a compilare l'elenco ma le persone cui ho deciso di assegnare il premio, motivando l'assegnazione dello stesso sono decisamente più di 7.....poichè non me la sento di escludere altre amiche e di fare una selezione in quanto non me la sento di far rimanere male nessuno.....voglio dire che ringrazio di cuore tutte le carissime amiche che mi seguono con affetto e che mi mostrano costantemente la loro presenza con la loro gentilezza e i loro commenti..se avessi avuto pochissimi sostenitori sarebbe stato molto più semplice..ma così..mi trovo davvero in difficoltà.....
quindi...scusami tantissimo Cinzia, grazie mille per tutte le cose bellissime che hai scritto su di me, volevo dirti che ti considero una carissima amica, che anch'io sono molto affezionata a te e ti ringrazio per la tua costante presenza nel mio blog, per la tua gentilezza e per l'affetto che mi dimostri:)) Grazie infinite:)))
stavo iniziando a scrivere la lista di persone cui assegnare il premio ma il numero superava le 7....e non me la sentivo di escludere nessuno...ho preferito cancellare l'elenco e scrivere il post in questo modo.. purtroppo ho un carattere un pò particolare e temo sempre che le persone possano rimanere male:((